Todi celebra il 150° dell’Unità d’Italia

Per l’occasione, un Consiglio comunale allargato. Le parole dell’arcivescovo Marra

Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, a Todi, domenica 10, si è svolto un Consiglio comunale grande. L’esecuzione dell’inno nazionale e di inni risorgimentali eseguiti dal complesso bandistico di Pian di San Martino e la proiezione di alcune immagini sulla mostra storica, allestita anche con cimeli di proprietà di alcune famiglie tuderti, hanno dato il via alla cerimonia. Dopo i saluti del presidente del Consiglio comunale Floriano Pizzicchini e del sindaco Antonino Ruggiano, l’arcivescovo mons. Giovanni Marra, presente alla celebrazione, è stato invitato a svolgere un intervento. Mons. Marra, amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi, nel ringraziare per l’invito rivoltogli ha salutato le autorità politiche, militari, le associazioni combattentistiche e le organizzazioni culturali e in particolare ha detto: “Come cittadino e come vescovo cattolico ringrazio Dio per l’Unità d’Italia che celebriamo in questo 150°.Come cittadino ringrazio Dio perché, pur in mezzo a tanti ostacoli e contraddizioni, ha condotto gli eventi della storia verso quell’Unità d’Italia che è il frutto di una antica eredità culturale, civile e religiosa, su cui si radica l’identità dell’Italia e degli italianiLe radici dell’identità italiana – ha ricordato il presule – le troviamo in Francesco d’Assisi, in Dante Alighieri, in Jacopone da Todi, in Giotto, e altri ancora. Come vescovo ringrazio Dio perché, attraverso l’Unità d’Italia, ha liberato la Chiesa dal potere temporale, divenendo così libera di occuparsi della sua missione universale che il suo Fondatore le ha assegnato. Liberata da questo peso, la Chiesa ha potuto far risplendere la sua dottrina e l’insegnamento sociale, il suo impegno per la pace e la promozione del bene comune per una società più giusta e solidale”. Dopo gli interventi dei consiglieri capigruppo e del presidente della Consulta giovanile Giacomo Barbini, hanno svolto interessanti e articolate relazioni storiche il prof. Mario Di Napoli e il dr. Filippo Orsini. Il prof. Di Napoli, docente di Storia alla Sapienza e presidente dell’Associazione mazziniana, ha tracciato un quadro storico sul valore attuale del risorgimento, fissandone le sue peculiarità e la sua indubbia positività, mettendo a fuoco, senza trionfalismi i ruoli di Cavour, di Casa Savoia e di Mazzini. Subito dopo il dr. Orsini, direttore dell’Archivio storico di Todi, ha ripercorso i primi passi di vita del primo Consiglio comunale di Todi, insediatosi il 28 novembre 1860 e presieduto dal sindaco Girolamo Dominici. Le iniziali difficoltà – il compito di riorganizzare il Comune e la città, e i rapporti non sempre facili con il clero locale, l’impegno profuso per la diffusione della scuola primaria nelle lontane campagne e in montagna, la difesa della salute con la istituzione delle prime condotte mediche, la prima progettazione per sviluppare una rete viaria interna al posto dei vecchi e dissestati tratturi – sono state tratteggiate da Orsini con la passione dello storico e di chi ama le proprie origini tuderti. La giornata si è conclusa insieme a tutte le associazioni combattentistiche presenti sul territorio che hanno posto una corona di alloro alle lapidi che ricordano la data del 16 settembre 1860, allorquando Todi fu liberata dal dominio dello Stato pontificio. La banda di Pian di San Martino, mentre il pubblico prendeva parte al vin d’honner, ha eseguito apprezzate composizioni risorgimentali.

AUTORE: Antonio Colasanto