Tutti d’accordo? Non pare proprio

All'inizio della nuova legislatura emergono dissensi all'interno e tra le forze politiche regionali

Dal sindaco di Perugia Locchi al nuovo assessore regionale Rometti, passando per tutti gli anfratti della politica locale, c’è accordo pieno e soddisfazione per la conquista del secondo scudetto da parte della squadra femminile di pallavolo Despar Sirio. Le nostre ragazze sono le più brave in Italia in questo nobile sport. Non fa male aggiungere che la squadra è nata in un campetto parrocchiale tanti anni fa ad opera di un cappuccino, padre Aldo Falini. L’immagine dell’Umbria in tal modo risalta sulle prime pagine e fa notizia. Altro risalto viene dalla fiaccola di Santa Rita da Cascia benedetta dal Papa durante l’udienza di mercoledì scorso e destinata a raggiungere Cascia il 21 maggio prossimo. È il secondo segno di simpatia e affetto per l’Umbria espresso da Benedetto XVI, che ha già fatto la promessa di visitare Norcia. Le risorse della regione sono proprio quelle che la società civile riesce a produrre, dalla religione allo sport, e mettono tutti d’accordo, al di là delle appartenenze politiche. Quando si passa invece ai livelli più tecnicamente legati alle strutture politico amministrative, la concordia vien meno e le amicizie risultano precarie se non ipocrite. È avvenuto per la nomina degli assessori, compreso il nono, che pur nel nobile tentativo di mettere d’accordo partiti e territori da parte della presidente Lorenzetti, si ritrova con la coperta corta da una parte o dall’altra, per cui le delusioni e le amarezze si traducono facilmente in rabbia e rancori malamente mascherati. Si aggiungano le incomprensioni tra istituzioni che finiscono per litigare anche in Australia, dove due delegazioni umbre sono andate in due diverse città: la prima con 40 persone a Melbourne per promuovere Umbria Jazz e l’altra ad Adelaide a fare promozione della nostra ceramica d’arte che ha coinvolto i comuni di Gubbio, Gualdo e Deruta. Due iniziative, sembra, valide e che hanno riscosso successo soprattutto tra gli italiani colà immigrati. E tuttavia realizzate l’una all’insaputa dell’altra. Due organismi amministrativi locali non coordinati nella promozione dell’Umbria all’estero. Con la penuria di risorse e la impellente necessità per il turismo e il commercio estero in cui ci ritroviamo sembra un brutto segnale di scoordinamento. In questo caso si tratta di un semplice disguido, che potrà facilmente essere sanato, mentre vi sono sintomi di litigiosità anche all’interno dei partiti che rendono deboli e frammentarie le forze politiche e le distolgono dalla ricerca di soluzioni di pubblico interesse, catturati da egoistici personalismi, che suscitano preoccupazione ed allarme per la sorte di qualche maggioranza comunale come quella di Assisi. Ma a prescindere da situazioni particolari ciò che è da lamentare è la marcata personalizzazione nell’esercizio di compiti amministrativi e politici.