Un respiro nuovo

SINODO SULLA FAMIGLIA. Il punto di arrivo del dibattito
I vescovi durante i lavori dell’assemblea sinodale
I vescovi durante i lavori dell’assemblea sinodale

Con un respiro nuovo, le famiglie cristiane di tutto il mondo riprendono il proprio cammino e le proprie fatiche quotidiane, certe, oggi più che mai, che i loro Pastori si sono interrogati, si sono confrontati, si sono battuti con passione portandole nel cuore e cercando in ogni modo la via migliore per aiutarle a crescere nella santità, nonostante e soprattutto i pesi e i drammi con cui convivono. Il vescovo salesiano belga Van Looy ha efficacemente sintetizzato questo concetto: “Non vogliamo giudicare ma ascoltare. Vogliamo far nascere la Chiesa della tenerezza, che non divide il mondo in buoni e cattivi, ma accompagna”. Solo i cuori chiusi – ha commentato il Papa – sono rigidi e giudicano con superficialità, difendono le idee e le formule prima di capire le persone e di ricordare la gratuità dell’amore di Dio.

Le soluzioni trovate alla fine dei lavori sembrano trarre ispirazione dalla filosofia di san Tommaso d’Aquino, ossia un’applicazione dei princìpi con intelligenza e saggezza, calate all’interno delle singole situazioni, spesso molto complesse.

Camminare uniti

Il Sinodo si è concluso, ma, se significa “camminare insieme”, si tratta ora di muoversi tutti uniti, clero e popolo, in una sintonia di intenti e di finalità: la salvezza e la vera comunione. Riconoscere la valenza della sinodalità è lavorare alla realizzazione di un dialogo fraterno.

L’uomo è il mistero di Dio, è il Suo miracolo sempre in divenire. E l’uomo è a sua volta “capace di Dio”, come insegna la Tradizione: non c’è figlio che non sia chiamato alla santità, attraverso strade e prove diverse e, a volte, inimmaginabili.

Poco prima di concludere i lavori, celebrando la consueta messa in Santa Marta, Papa Francesco ha affermato che “i tempi fanno quello che devono: cambiano. I cristiani devono fare quello che vuole Cristo: valutare i tempi e cambiare con loro, restando saldi nella verità del Vangelo. Il tranquillo conformismo è, di fatto, immobilismo”. E ancora: “Il nostro lavoro è guardare cosa succede dentro di noi, discernere i nostri pensieri e sentimenti; poi guardare cosa accade fuori di noi e discernere i segni dei tempi”. Sembra di sentire Gesù: “Quando si fa sera, voi dite: bel tempo, perché il cielo rosseggia; e al mattino: oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?” (Mt 16,2-3).

Valori perenni e novità

Un altro momento emozionante è stata la giornata della memoria liturgica di san Giovanni Paolo II – il Papa della famiglia – che ricorreva durante le ultime battute del Sinodo, il 22 ottobre. A lui, in preghiera, il Pontefice ha chiesto l’intercessione affinché si rinnovi l’innegabile valore del matrimonio indissolubile e della famiglia sana, una famiglia che professi e testimoni l’amore reciproco, la forza derivante dalla grazia divina e il senso di responsabilità.

Intanto quella famiglia che è la Chiesa stessa ha vissuto un cambiamento a dir poco epocale: ai Vescovi è stata affidata l’ultima parola in caso di giudizio sull’eventuale nullità dei matrimoni.

Questo non cambia, in realtà, lo status delle persone che vivono il naufragio della propria unione – benché possa sembrare il contrario – dal momento che la nullità non sopravviene ma è pregressa e riconducibile al momento del suggello del vincolo: come tale, deve solo essere indagata e riconosciuta. Ma questa ricerca spinge tutti ad auto-responsabilizzarsi nei confronti del valore della personale fedeltà al Vangelo e della sua reale conoscenza.

Inviti, non anatemi

La relazione finale – il documento tanto atteso – è stata anticipata nelle parole dei cardinali Erdo, Baldisseri e Turkson, i quali ne hanno spiegato la complessità: 1.355 gli emendamenti presi in esame, comprendenti i vari punti di vista provenienti dalla realtà di cinque Continenti. In essa, l’attenta analisi delle criticità antropologiche contemporanee non ha tono di anatema ma contiene l’invito a tutti, credenti, laici e politici a costruire il bene comune. Accogliere e integrare senza discriminare e senza dimenticare di discernere, tenendo occhi bene aperti e mente libera secondo la verità del Vangelo, è il volto nuovo della Chiesa che esce dall’impegno di queste giornate.

I temi caldi

La famiglia come “soggetto pastorale” e la sua spiritualità, nonché la rilevanza della formazione individuale per una sana vita affettiva, sono solo alcuni dei paragrafi più interessanti del documento, insieme ad argomenti quali i rapporti con culture e istituzioni, solitudine e precarietà, fragilità e immaturità, economia ed equità, i single, le persone con bisogni speciali, la vedovanza, la terza età, tecnica e procreazione, i bambini, la famiglia nella storia della salvezza e nel magistero ecclesiale, la missione della famiglia, e tanto altro ancora che sarà opportuno e illuminante leggere ed approfondire.

Infine, come già anticipato dal card. Maradiaga, è confermata l’istituzione di un nuovo Dicastero vaticano, che avrà competenza su laici, famiglia e vita; esso sostituirà gli attuali Pontifici consigli per i laici e per la famiglia, e sarà direttamente connesso alla Pontificia accademia per la vita.

AUTORE: Dario Paoluzi Mariantonietta Cicillini