150 anni per l’Italia e la Regione

Le celebrazioni della Provincia di Perugia per la sua nascita. Il territorio coprendeva l’Umbria e il reatino

La Provincia di Perugia ha deciso di celebrare l’Unità d’Italia e la propria istituzione. Una serie di iniziative si sono svolte in questi giorni per ricordare la nascita di una Provincia che all’origine era molto più ampia di oggi, comprendendo tutta l’Umbria ed anche la provincia di Rieti. Momenti di festa e di ricordo si sono alternati a incontri di studio e istituzionali. “Tutti gli eventi fanno capo al Palazzo Provinciale, che, realizzato nel 1873, è l’autentico e unico monumento pubblico umbro dedicato all’Unità d’Italia” ricorda con orgoglio il presidente Vinicio Guasticchi ceh mostra anche la trga commemorativa del Presidente della Repubblica con cui esprime “vivo apprezzamento” e “condivisione dello spirito che anima” le manifestazioni. La preparazione delle celebrazioni, ha ricordato Guasticchi, è stato un lavoro di squadra condotto da lui e dall’assessore alla cultura Donatella Porzi. Le celebrazioni proseguono a Villa Fidelia di Spello per onorare, nel segno di Domenico Bruschi, il contributo che la pittura di un umbro ha potuto dare all’Italia unita. E venerdì 17, con una decisione che ha sollevato polemiche anche per la presenza di Emanuele Filiberto di Savoia, il busto restaurato del ”Re Liberatore”, opera dello scultore Antonio Passalboni realizzata nel 1873, tornerà a occupare un posto di rilievo nel Cortile d’onore del Palazzo provinciale. Mercoledì si è tenuto anche un convegno storico per approfondire quegli eventi che portarono all’unità d’Italia. A seguito del Plebiscito del 9 novembre 1860 con cui si era aderito alla monarchia con il Decreto Pepoli n. 240 del 15 dicembre 1860, venne disegnata amministrativamente l’Umbria. Una Provincia dalla grandi dimensioni, ha spiegato da Gian Biagio Furiozzi, perché concepita come una sorta di avanguardia del Regno d’Italia nei confronti della Roma pontificia. Questa Provincia comprendeva infatti Perugia (con i Mandamenti di Perugia, Todi, Città di Castello, Gubbio, Fratta, Magione), Spoleto (con i Mandamenti di Spoleto, Norcia, Trevi, Bevagna, Montefalco), Rieti (con i Mandamenti di Rieti, Poggio Mirteto, Rocca Sinibalda, Canemorto, Fara, Magliano), Fuligno (Fuligno, Assisi, Gualdo Tadino, Spello, Nocera), Terni (Terni, Amelia, Narni), e Orvieto (Orvieto, Castiglion del Lago, Città della Pieve, Ficulle). Il convegno ha visto i contributi di Romano Ugolini che ha presentato la figura di Filippo Antonio Gualterio prima Intendente e quindi Prefetto della Provincia dell’Umbria, Stefania Magliani, che ha invece tracciato il profilo di Luigi Pianciani da rivoluzionario a stimato Presidente della Provincia e di Giancarlo Pellegrini che ha affrontato l’argomento dell’opposizione cattolica. Domenico Petruzzo infine ha ricostruito le condizioni dell’istruzione scolastica dell’epoca prima di elencare gli istituti scolastici intitolati ai protagonisti del Risorgimento umbro (Bonazzi, Cavour, Vittorio Emanuele II, Cavallotti, Sansi, Pianciani, Bonghi, Pieralli e Franchetti).