45 ragazzi si sono impegnati a diventare ‘discepoli’ di Cristo

I giovani dell'Unità pastorale di San Sabino hanno ricevuto il sacramento della cresima

Con una solenne concelebrazione eucaristica, presso la chiesa parrocchiale di Ammeto, gremita di fedeli, il vescovo mons. Decio Lucio Grandoni ha conferito il sacramento della confermazione a 37 ragazzi appartenenti alle quattro parrocchie dell’unità pastorale n’20. Per la prima volta le comunità parrocchiali di Ammeto, Fratta Todina, Spineta e Montecastello Vibio si sono ritrovate insieme, con una partecipazione fervorosa e attenta, presentando i propri figli per essere arricchiti del dono ineffabile dello Spirito santo, che segnati dal carattere del sacramento sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e le opere la loro fede, come testimoni autentici di Cristo. Tutto ha avuto inizio alle ore 11, quando il festoso suono delle campane ha accompagnato processionalmente l’ingresso in chiesa dei ministranti, gli accoliti, i cresimandi accompagnati dai catechisti, i presbiteri e il Vescovo accompagnato dai diaconi. Durante il rito della confermazione, i ragazzi, visibilmente commossi, hanno acceso la candela alla fiamma del cero pasquale, simbolo della luce, con il proposito di custodirla e alimentarla continuamente. Ciascuno nel rinnovare le promesse battesimali, si è impegnato personalmente davanti a Dio e alla comunità di vivere come discepoli, come amici di Cristo, una grande responsabilità, ma essi sanno di non essere soli, ma di poter contare dell’aiuto dei genitori, del parroco, dei catechisti e della comunità cristiana di questa unità pastorale. E proprio la presenza gioiosa dei fedeli delle quattro comunità parrocchiali ha reso ancora più solenne la celebrazione, dove tutta la liturgia è stata accuratamente preparata insieme, dove anche il coro è stato espressione di ogni comunità. Quindi la costituzione delle unità pastorali, non solo trova piena attuazione delle decisioni del Sinodo diocesano, ma si è reso necessario saper leggere i segni dei tempi per rispondere alle profonde esigenze dell’evangelizzazione, per sopperire alla scarsità dei ministri ordinati e degli altri operatori pastorali. Le unità pastorali vogliono infatti superare l’autosufficienza delle parrocchie che ne fanno parte, richiedendo un sacrificio di una piena autonomia parrocchiale, a favore di un’attività pastorale meglio articolata, più partecipata e più efficace, richiedendo da parte di tutti una autentica conversione pastorale. Proprio per realizzare tutto ciò, le quattro parrocchie di questa unità pastorale hanno iniziato a lavorare insieme, preparando i ragazzi a ricevere il sacramento della cresima, sono stati effettuati incontri mensili di pastorale giovanile, e incontri di catechesi per le famiglie. E’ con questa impostazione di lavoro che la nuova unità pastorale si stà muovendo: diventa un’esigenza primaria, non una collaborazione generica, la corresponsabilità tra ministri ordinati, religiosi e laici, questi ultimi debbono sempre più intensamente sentirsi soggetti della pastorale, in virtù del loro sacerdozio battesimale che li abilita ad un forte impegno ministeriale nella Chiesa.

AUTORE: Antonio Cecchini