È tempo di ospedale ‘etico’

Giornata del malato. Tra le iniziative della diocesi perugina un convegno all'Accademia medico - chirurgica

E’ tempo di realizzare un ospedale etico?’ è il tema del convegno che si terrà l’11 febbraio 2005 a Perugia, presso l’aula ‘Paolo Larizza’ dell’Accademia medico – chirurgica, via E. dal Pozzo. L’iniziativa promossa dall’associazione dei Medici cattolici italiani, Sezione di Perugia, vede la partecipazione del’Azienda ospedaliera di Perugia e dell’Associazione cattolica operatori sanitari (Acos) e si inserisce fra le manifestazioni promosse nella diocesi di Perugia – Città della Pieve nell’ambito della celebrazione della Giornata mondiale del malato. Oggi si parla sempre più di ‘Ospedale Etico’ inteso come una struttura sanitaria che garantisca non soltanto la dotazione di servizi efficienti o di eccellenza, ma anche il rispetto di quelle norme che tengano conto dei valori propri della persona. L’11 marzo 1305 veniva firmato a Perugia l’atto di fondazione dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia. A distanza di sette secoli, mentre va completandosi la nuova struttura ospedaliera ‘R. Silvestrini’, ‘l’Ospedale Etico’ si ripropone come una realtà irrinunciabile in un percorso di eccellenza professionale. Il raggiungimento di elevate tecnologie, che pur ha consentito di conseguire successi e risultati insperati sino a qualche decennio fa, rischia di isolare sempre più l’uomo malato e di trascurare quei valori della persona che sono fondamentali nel recupero della salute e nella prevenzione delle malattie tipiche del nostro tempo. Abbagliati dalle enormi potenzialità della medicina odierna, può talora prevalere l’interesse personale, sia economico che di successo professionale, con il rischio di perdere di vista proprio coloro che hanno maggiore bisogno di attenzione. Non va dimenticato inoltre il rapporto fra gli operatori sanitari ai vari livelli, siano essi medici, infermieri, tecnici. Possono esservi delle prevaricazioni che determinano diseguaglianze nel conseguimento di posizioni di lavoro o di responsabilità e che sono spesso alla base di malcontento e di disagio con il rischio di scadimento della qualità dell’assistenza. Non va infine dimenticato il ruolo dei manager, dei politici e degli amministratori che hanno la responsabilità della progettazione dei servizi e devono farsi garanti del rispetto delle norme di comportamento etico da parte degli operatori sanitari. La Giornata mondiale del malato ci invita a riflettere su queste problematiche e il convegno in programma ci offrirà un confronto con modelli di assistenza in prospettiva etica già realizzati in altre realtà ospedaliere. Vorrei infine sottolineare la sensibilità del direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Umberto Pediconi, il quale parteciperà al convegno ed ha già espresso il desiderio di dar seguito a questa iniziativa organizzando entro il 2005 un convegno nazionale, al fine di proporre e discutere in un ampio dibattito l’istituzione di un codice di comportamento etico in ospedale da far approvare da un’assemblea qualificata. Un comitato ad hoc dovrebbe fin d’ora elaborare un documento che rappresenti una buona base di discussione.

AUTORE: Fausto Santeusanio