La Madre di tutti gli italiani

L’editoriale

Era da tanto tempo che non si festeggiava un 1° maggio come quest’anno. Alla Festa dei lavoratori si è aggiunta la celebrazione della beatificazione di Giovanni Paolo II. È anche l’inizio di un mese dedicato dalla pietà popolare alla Madonna. Un mese iniziato con la notizia della cattura e uccisione di Osama bin Laden. Per ognuno di questi argomenti, che aprono scenari immensi, si dovrebbe avere tempo e modo di riflettere. Le notizie, che passano veloci sui teleschermi e i media digitali, rimangono in superficie, non scavano dentro e non suscitano interrogativi e stimoli di ricerca di senso. Accanto ad ogni più tragica informazione ne segue un’altra frivola e giocosa. Noi proponiamo un mese mariano da coltivare, come per i fiori del proprio giardino, con pazienza e costanza, per far crescere pensieri e comportamenti idonei per celebrare e fare festa a Maria, la Madre, e ad ogni madre e donna che coltivi la maternità come dono e carisma ideale. Di tali madri c’è urgente bisogno perché le nostre famiglie e comunità possano sentirsi protette e sicure. Una giornalista umbra, Costanza Miriano, madre di 4 figli, a tale proposito, ha pubblicato con la casa editrice Vallecchi un libro, che da alcuni/e sarà considerato unilaterale e dal titolo provocatorio: “Sposati e sii sottomessa”, ma che esprime l’esigenza di una presa di coscienza da parte delle donne della loro insostituibile funzione nella società e della via per essere felici. Su un piano religioso, questa prospettiva è stata ben compresa dalla Chiesa cattolica, che ha nel suo calendario liturgico e devozionale numerose feste dedicate a Maria e nutre una ricca devozione diffusa nel popolo di Dio, non solo quello semplice e indotto, che san Francesco chiamava, mettendo in prima fila se stesso, simplex et idiota, ma anche un folto gruppo di grandi teologi e Pastori. Conosciamo tutti la forte e tenace devozione del beato papa Giovanni Paolo II, il quale, con una specie di forzatura di indole affettiva, aveva scelto come proprio motto la formula Totus tuus rivolta a Maria. Un’espressione che alla prima lettura sembra dovuta legittimamente solo a Dio, ma che nell’autore della formula, san Luigi Maria Grignion de Montfort, e quindi secondo Wojtyla, voleva essere l’inizio di un cammino di affidamento a Maria per giungere a Gesù e, per mezzo di lui, al Padre, sorgente e culmine di ogni cosa. In questa ottica si svolgerà anche una particolare preghiera per l’Italia, nel 150° anniversario della sua unità, con la recita del rosario nella basilica pontificia di Santa Maria Maggiore a Roma, il 26 maggio, cui parteciperanno Papa Benedetto XVI e tutti i vescovi italiani. Un’iniziativa proposta dal card. Angelo Bagnasco come atto solenne e suggestivo che porti l’intero popolo italiano, unito politicamente da 150 anni, ad esserlo anche concretamente e responsabilmente, in modo da avere un sereno percorso di civile e pacifica convivenza. Sono convinto che questa preghiera troverà rispondenza profonda nel cuore di quanti, anche non credenti, sentono le difficoltà del momento storico che viviamo, e sanno guardare al di là delle chiacchiere da cortile che si svolgono in tanti palazzi piccoli e grandi della politica nostrana.

AUTORE: Elio Bromuri