A don Luigi Ciotti il premio per i diritti umani “Città di Orvieto”

Per tanti anni "in ascolto" dei giovani drogati

Il Premio internazionale per i diritti umani “Città di Orvieto” quest’anno è stato conferito a don Luigi Ciotti, presidente del “Gruppo Abele”. La cerimonia di consegna si è svolta mercoledì 30 aprile, presso la sala dei Quattrocento del palazzo dei Congressi. Il premio, istituito ed organizzato con cadenza annuale dal Comune di Orvieto, con l’alto patronato del presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, è giunto alla 3a edizione. La giuria, presieduta da Giovanni Conso, presidente emerito della Corte costituzionale è composta da: Staffan De Mistura, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per il sud del Libano, da Clelia Piperno, docente dell’Università di Teramo, da Gaetano Silvestri, rettore dell’Università di Messina, ha deciso di rendere omaggio ad una personalità di grande prestigio, ben nota al pubblico italiano, oltre che degno sacerdote, don Luigi Ciotti, assegnandogli il trofeo del premio, consistente in 10 mila euro, al fine di contribuire al meglio per la realizzazione di un progetto a sua libera scelta. Don Luigi Ciotti è nato a Pieve di Cadore il 10 settembre 1945 ed è emigrato in giovane età a Torino. A 17 anni, ancor prima del sacerdozio, ha cominciato la sua opera che lo ha gettato a capofitto nel mondo della droga, dell’Aids, dell’alcolismo, del carcere e della prostituzione minorile e degli adulti. Ha vissuto per tre anni dormendo sui treni della stazione di Porta Nuova, con i ragazzi della sua città che erano allo sbando. Da lì è nata questa molteplice insonne opera che ha fatto di lui un autentico samaritano dei nostri tempi, coinvolgendolo in ogni iniziativa all’avanguardia nel recupero dell’uomo di ogni classe e di ogni età.

AUTORE: Marcello Pettinelli