A favore della vita

Un bilancio di mesi di impegno. Che non finisce qui, assicura Cirotto, membro di Scienza & vita

I risultati delle consultazioni referendarie sulla procreazione assistita hanno segnato la vittoria dei sostenitori del ‘non voto’ come scelta consapevole e responsabile in difesa della vita, della salute della donna, dei diritti del concepito e a favore di una ricerca scientifica finalizzata all’uomo. Il comitato perugino ‘Scienza & Vita’, impegnato a promuovere l’astensione, ringrazia di cuore quanti lo hanno sostenuto. La campagna è stata lunga, impegnativa e con toni spesso molto accesi. Il referendum del 12 e 13 giugno, comunque, si è concluso con risultati che non danno adito a dubbi. Più del 74% degli italiani ha scelto di non andare alle urne determinando così il mancato raggiungimento del quorum. Anche in Umbria il valore percentuale dei votanti non si è discostato significativamente da quello nazionale. Nessuno del Comitato, neanche i più irriducibilmente ottimisti, avrebbe osato sperare tanto. Il clima che si respirava negli ultimi tempi, infatti, era tutto fuor che favorevole alla soluzione astensionistica. La quasi totalità dei mezzi di comunicazione aveva fatto, già da tempo, la sua netta scelta per il sì e non perdeva occasione di ribadirla in modo opportuno e inopportuno. Molte personalità note al gran pubblico martellavano costantemente gli ascoltatori con i loro inviti a votare sì. Golia, comunque, è stato vinto ancora una volta. I Comitati per l’astensione, costituiti da credenti e non credenti impegnati nella difesa della vita, hanno lavorato capillarmente, senza clamore, ma toccando, evidentemente, le corde più profonde e genuine del sentire della gente. Hanno ribadito che la vita e la dignità del concepito e della madre vanno difese contro qualsiasi tipo di strumentalizzazione, che la legge in questione è già un buon punto di incontro tra le esigenze della sensibilità cattolica e di quella laica, che le modifiche proposte ne avrebbero stravolto irrimediabilmente i contenuti e che ci sarebbe stato modo di migliorarla attraverso il Parlamento dopo un opportuno periodo di sperimentazione. Sia a livello nazionale che a livello locale, il Comitato Scienza & Vita ha promosso con chiarezza l’astensione motivandola con un ‘doppio no’: no al contenuto dei quesiti referendari e no all’uso distorto del referendum in materie tanto importanti e complesse. Una non partecipazione, quindi, motivata, qualitativamente assai lontana dall’astensione vacanziera. Si era soliti dire, scherzando, che alla causa dell’astensione avrebbe giovato più di tutto una bella giornata di sole, facendo preferire i luoghi di villeggiatura alla frequentazione dei seggi.Eppure, più del 74% degli elettori ha preferito comunque non recarsi a votare. Evidentemente le motivazioni dell’astensione sono state di ben altra natura. Il fatto è che il dibattito acceso attorno ai temi referendari ha imposto all’attenzione di molta gente temi fino ad allora condannati al disinteresse come il significato della vita embrionale e dei suoi inizi, i diritti dell’uomo e della scienza, la salvaguardia della salute della donna e via di questo passo e ciò ha determinato la loro presa di posizione astensionistica. L’approfondimento di questi temi ha inoltre rafforzato la convinzione dell’inadeguatezza dello strumento referendario per risolvere tali delicate problematiche. ‘La vita non si mette ai voti!’ ha ripetuto senza sosta lo slogan del Comitato e gli italiani hanno dimostrato di averlo ben recepito.Al di là dei risultati numerici del referendum, sono soprattutto questa accresciuta attenzione per i temi della vita e questo rinnovato desiderio di conoscenza a costituire i frutti più genuini dell’evento referendario. Non si può infatti pensare che, passato questo particolare momento, tali temi siano destinati all’accantonamento. Gli sviluppi della scienza biologica non cesseranno infatti di porre sempre nuovi problemi alla nostra sensibilità umana e cristiana, richiedendo approfondimenti sempre maggiori. Aver posto queste prime fondamenta non è, quindi, di secondaria importanza. Per questo il comitato Scienza & Vita, che ha la consapevolezza di avere attivamente e positivamente contribuito a quest’opera fondativa, non considera concluso il suo impegno con il referendum e si propone di proseguire con alacrità il lavoro su tutti quei campi della conoscenza e dell’impegno etico che la difesa della vita comporterà. ‘Grazie’, quindi, il comitato Scienza & Vita dice a tutti coloro che hanno deciso di aderire al suo appello e ‘assicurazione’ che proseguirà il suo impegno a favore della vita e della scienza.

AUTORE: Carlo Cirotto