A Ischia si vede il disastro dei condoni tenuti in un cassetto

Pietà, dolore, solidarietà per le vittime di Casamicciola e per le loro famiglie; e per tutti quelli la cui casa è stata danneggiata. Ma non ci si può nascondere che le cause principali del disastro sono state la noncuranza e la protervia di chi ha costruito case dove la legge e il buon senso avrebbero voluto che non si costruissero.

A questo proposito mi è tornato alla memoria un episodio – che sembra inventato ma è vero – di cui mi sono occupato molti anni fa per ragioni professionali (non in Umbria). È un episodio che illustra il rapporto che molti italiani hanno con la legge: “Vale per gli altri ma non per me, perché io sono più furbo di loro e so come aggirarla”. Un cittadino aveva chiesto una licenza edilizia, e la domanda era stata respinta con questa motivazione: quel terreno è classificato franoso di prima categoria, pertanto c’è un divieto assoluto di edificazione. Lui aveva fatto regolare ricorso dicendo: lo so che la legge vieta di costruire su quel terreno, ma io non chiedo di costruire, chiedo un’altra cosa e cioè ricostruire la casa che c’era prima e che è stata portata via dalla frana. Una furbata geniale, non è vero? Fatta la legge, trovato l’inganno. Quel ricorso fu respinto.

Un’altra storia è quella dei condoni. In questi giorni si è ripetuto (si sapeva già) che a Ischia ci sono decine di migliaia di domande di condono edilizio, chiuse da almeno vent’anni nei cassetti dei Comuni. Tutti credono che si tratti di inefficienza burocratica; ma probabilmente la verità è diversa. Il fatto è che le leggi di condono, per quanto chi le ha scritte abbia voluto essere di manica larga, non possono fare a meno di mettere una serie di condizioni e di verifiche, perché non tutto è condonabile (per esempio: le case costruite su terreni franosi). Allora – è solo un sospetto, ma ci credo – quelle domande stanno chiuse nei cassetti perché si sa già che non potrebbero essere accolte. Ma finché c’è una domanda di condono pendente, restano congelate le sanzioni (lo sgombero, la confisca, la demolizione). Così si lascia passare il tempo in attesa che tutti se ne scordino. Purtroppo qualche volta, invece, il tempo porta la tragedia…

LASCIA UN COMMENTO