Scuola, fine vita, Afghanistan e Haiti: i temi sul tavolo della Cei

Nella sessione straordinaria della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana la solidarietà ai giornalisti minacciati o sotto scorta

Diversi i temi sul tavolo della sessione straordinaria della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana convocata martedì 17 agosto, in modalità on line. L’insegnamento della Religione Cattolica (Irc), con la prossima apertura di un tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione; il fine vita, “grave inquietudine per la raccolta di firme per il referendum”; la crisi in Afghanistan con la volontà di promuovere corridoi sanitari e umanitari e infine, il terremoto di Haiti per il quale è stato stanziato 1 milione di euro per far fronte all’emergenza post-sisma. Nel corso della sessione straordinaria, la Presidenza ha tra l’altro espresso “solidarietà ai tutti i giornalisti minacciati e sotto scorta, in modo particolare a Nello Scavo, fatto oggetto nelle scorse settimane di intimidazioni e attacchi sui social a motivo delle inchieste, pubblicate sul quotidiano Avvenire, riguardanti le vicende dei migranti nei loro viaggi tra Libia e Italia e le inaccettabili ingiustizie perpetrate ai loro danni”. 

Tavolo di confronto su Irc

Il primo tema affrontato nel corso della sessione straordinaria è stato quello dell’assunzione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica. Molte le questioni ancora aperte al centro del confronto nel corso dell’incontro. Ribadendo la profonda stima dei vescovi per i docenti di religione cattolica, è stato rinnovato l’impegno per un nuovo confronto istituzionale, positivo ed efficace, diretto alla “valorizzazione di coloro che da tanti anni svolgono questo
servizio” si legge in una nota della Cei. Considerando la complessa e disomogenea situazione nelle diverse Regioni e Diocesi italiane, la Cei guarda con fiducia alla prossima apertura di uno “specifico tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione, insieme all’impegno del Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica a tenere un costante dialogo con tutti i soggetti interessati”.

Referendum fine vita

“Grave inquietudine” è stata espressa invece per la raccolta di firme per il referendum sul fine vita che chiede la depenalizzare dell’omicidio del consenziente, “aprendo di fatto all’eutanasia. Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l’angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita – si legge nella nota della Cei -. Scegliere la morte è la sconfitta dell’umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. Non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire – la posizione dei vescovi italiani – ma “il Magistero della Chiesa ricorda che, quando si avvicina il termine dell’esistenza terrena, la dignità della persona umana si precisa come diritto a morire nella maggiore serenità possibile e con la dignità umana e cristiana che le è dovuta” (Samaritanus bonus, V, 2)”.

Crisi in Afghanistan

Con uno sguardo sul resto del mondo, la presidenza della CEI condivide l’angoscia per la gravissima crisi umanitaria dell’Afghanistan. “Le notizie che giungono sono davvero allarmanti – si legge nella nota -. E come sempre avviene in queste situazioni, a pagare il prezzo più alto sono i più deboli: gli anziani, le donne e i bambini”. Da qui l’appello dei vescovi all’Italia e alle Istituzioni europee a “fare il possibile per promuovere corridoi sanitari e umanitari”. Raccogliendo l’invito di Papa Francesco durante l’Angelus di domenica 15 agosto (“Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco”) la presidenza della Cei invita a pregare domenica 22 agosto, in tutte le parrocchie, per la pace in Afghanistan e per le vittime del terremoto di Haiti.

Un milione di euro per l’emergenza haitiana

Soffermandosi sul paese dell’America centrale, che sabato scorso ha provocato numerosi morti, feriti e ingenti danni materiali, la presidenza ha ricordato come “Caritas Italiana si trova nel Paese dal 2010, dopo che un altro grave sisma di magnitudo 7.0 colpì la capitale Port-au-Prince, causando più di 200.000 vittime. Da allora – si legge nella nota – è costantemente presente con i propri operatori, sostenendo la Caritas nazionale e le Caritas diocesane e parrocchiali con interventi di emergenza e ricostruzione, ma soprattutto garantendo un accompagnamento volto allo sviluppo di capacità locali”. Nel corso della sessione straordinaria, la Presidenza della Cei ha deciso di stanziare un milione di euro dai fondi Otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte all’emergenza haitiana. “La somma – conclude la nota – servirà a finanziare, attraverso Caritas Italiana, interventi efficaci per rispondere alle numerose nuove necessità”.