Alate parole

Acquasparta. Festa di san Michele arcangelo nella chiesina interamente restaurata

Sono stati tanti, oltre 600, i fedeli della parrocchia di Acquasparta che domenica scorsa si sono ritrovati insieme per festeggiare – come tradizione, nella seconda domenica di maggio – san Michele arcangelo. Quest’anno hanno anche potuto ammirare in tutto il suo splendore l’antica chiesina, dedicata all’angelo, dopo il recente restauro. Il progetto è stato curato dall’architetto Riccardo Picchiarati e dall’ingegner Marco Meacci, e realizzato dalla ditta Massimo Menghinelli; Sergio Severi ha curato il restauro dell’antico portone. Ci troviamo, dirimpetto al paese, nel bel mezzo della montagna che era antico confine tra il Ducato longobardo e il Corridoio bizantino. ‘I nostri antenati ‘ ha ricordato il parroco mons. Antonio Cardarelli nel saluto d’inizio – nel lontano 1727 si affidarono a san Michele e vollero la costruzione di questo luogo sacro. Essi implorarono il suo patrocinio contro le tempeste e le grandini, che nel passato avevano tante volte danneggiato il territorio’. Da allora ogni anno si sale fin lassù per affidare alla protezione dell’arcangelo l’intera comunità, le famiglie, i campi e il lavoro. Vedendo, soprattutto negli ultimi anni, la situazione di degrado in cui versava la chiesetta e l’attigua casa dell’eremita, si è sentita sempre più ‘l’urgenza – continua mons. Antonio – di porre mano ad un consolidamento e ad un restauro dell’una e dell’altra’. E così è avvenuto, grazie soprattutto al contributo generoso di tante persone e al loro amore e attenzione manifestati per questo luogo sacro. Un particolare ringraziamento è stato rivolto poi ai coniugi Pasquale e Rina Albini, i quali – in memoria della figlia Claudia recentemente scomparsa – hanno fatto dono di una tela dipinta dal pittore di origine albanese Edmond Agalliu. La splendida opera raffigura san Michele che con le sue ali aperte protegge dall’alto Acquasparta (dipinta sullo sfondo ai piedi dell’arcangelo), pronto a colpire con la spada il mostro che insidia ogni creatura umana. Proprio per questo, a conclusione del saluto, il parroco ha rivolto a nome di tutta la comunità e soprattutto delle persone malate un accorato appello all’Arcangelo affinché protegga ogni persona della parrocchia colpita da malattia che conduce inesorabilmente alla morte. ‘Proteggi – si è innalzata la preghiera – soprattutto i giovani’ i giovani papà e le giovani mamme’ Stai vicino, o grande messaggero di Dio, a quanti, colpiti dal cancro, sono tentati da Lucifero, il tuo e nostro nemico, di disperare della vicinanza e dell’amore di Dio”. Dopo la messa, la festa è continuata con la condivisione di un momento fraterno, con il pranzo offerto a tutti. Il recupero della chiesina non è solo un rifiorire di pietre ‘morte’ ma anche un momento di grazia che contribuisce al rifiorire di ‘pietre vive’, dei cristiani chiamati ad edificare quell’edificio spirituale che è la Chiesa, Corpo di Cristo. Tutto ciò, domenica a San Michele, è stato ben visibile. E ora questo splendido luogo potrà anche accogliere quanti vorranno vivere momenti di preghiera silenziosa; quanti vorranno vivere momenti di deserto per essere, in questo angolo di paradiso terrestre, soli dinanzi a Dio.

AUTORE: Michela Massaro