Alleanza ragione-fede

Presentato il libro 'Dialoghi post-secolari', di mons. Paglia e dell'ex premier Amato. Unirsi per il bene comune

Educazione alla differenza e alla conoscenza, che passa attraverso una ridefinizione del concetto di democrazia, i cui cardini sono gli assoluti presenti nella comunità: i principi di uguaglianza, il rispetto della dignità umana e della vita. Dialoghi post-secolari, il libro di Giuliano Amato e mons. Vincenzo Paglia, non tralascia di affrontare temi attuali nel rapporto tra laicità e religione. Edito da Marsilio editore per la collana Reset, diretta da Giancarlo Borsetti, il libro è un originale colloquio nella dimensione ‘post-secolare’, che è stata così definita per indicare un tempo in cui la religione chiede più visibilità e influenza nello spazio pubblico. Fede e ragione sono chiamate ad una nuova alleanza di fronte alla crisi profonda in cui versa l’intero pianeta, superando le armature concettuali che le vogliono alternative. Il dialogo propone un nuovo umanesimo per il XXI secolo che individui un modello di laicità nel quale le religioni non siano confinate nel privato, ma possano concorrere al bene di tutti. Temi emersi nel corso della presentazione del libro a Terni, a cura del Lions club Sangemini.’Laicità non vuol dire parlare una lingua diversa – ha precisato Giuliano Amato – che esclude i principi religiosi; al contrario, significa declinare ciascuno i suoi principi per realizzare una compatibilità complessiva rispettosa dei diritti di tutti’. È la nuova situazione storico-culturale che, secondo mons. Paglia, impone ‘ai credenti di trovare una piattaforma comune per salvare la loro esistenza, radicando le diverse dimensioni in un dialogo possibile. In questo la ragione – ha spiegato mons. Paglia – è quella che impedisce di cadere nei totalitarismi. Sono più fede e più ragione che devono dialogare strettamente congiunte’. ‘È necessario reintegrare le culture – ha sottolineato Amato -, altrimenti si potrebbe arrivare allo scontro di civiltà, se ignoreremo la fioritura di voci che vengono dalla storia di altri continenti’. Religione, cultura e civiltà diventano allora i cardini di un’integrazione che è dialogo e confronto, dove l’approccio interreligioso è collocato nel contesto culturale. Non sono mancati i riferimenti alla politica, al ruolo dei cattolici nella vita pubblica, senza tralasciare i temi di scottante attualità. ‘Il credente ha diritto d’intervenire in tutti i campi della vita politica – ha detto mons. Paglia -, anzi il dovere. A lungo i cattolici sono stati latitanti su tanti temi importanti come la pena di morte, la fame nel mondo’.’Pensare a blocchi rischia d’incastrarci in una gabbia pericolosa – ha concluso mons. Paglia -, impedisce di vedere quello che c’è di comune. Non ci devono spaventare le differenze, ma c’è bisogno di una nuova etica da coltivare, perché l’ignoranza è madre di ogni vizio e conflitto’.

AUTORE: Elisabetta Lomoro