Ammortizzatori sociali per 15.000 persone in Umbria

L'Istat ha rilevato che, fra disoccupati e cassaintegrati, la nostra regione già registra percentuali elevate, ben oltre la media nazionale

Se si confronta l’utilizzo della cassa integrazione nei primi due mesi del 2008 con i primi due mesi del 2009, l’aumento registrato fa paura: + 400 per cento secondo stime Inps, dato inclusivo sia dei lavoratori in cassa integrazione ordinaria, sia di quelli in straordinaria. Nelle prime settimane del 2008, il Pil italiano registrava ancora una lievissima crescita. ‘In Umbria – afferma il segretario regionale della Cisl, Claudio Ricciarelli – fra coloro che già usano gli ammortizzatori sociali e i lavoratori potenziali beneficiari della cassa integrazione in deroga, si potrebbe sfiorare il numero di 15 mila persone, già nei prossimi giorni’. Le ripercussioni della crisi sull’economia delle famiglie diventerebbero ancora più pesanti. Nel frattempo, qualche giorno fa, l’Istat ha rilevato che ‘ fra il numero dei disoccupati e dei cassaintegrati ‘ l’Umbria già registra percentuali elevate, ben oltre la media nazionale. Piccole imprese: primo, non perdere la manodoperaCon l’accordo sulla cassa integrazione in deroga – finora raggiunto solo a livello di principio fra la Regione, le associazioni dei datori di lavoro e i sindacalisti – dovrebbe emergere in tutta la sua gravità la crisi della piccola e ‘piccolissima’ impresa. Che, in regione, com’è noto, gioca numericamente la parte del leone. ‘Tale particolare forma di cassa integrazione – aggiunge Ricciarelli – servirà alle stesse aziende per non perdere manodopera ormai rodata e, in qualche caso, specializzata’. Tuttavia, il problema è che ogni intervento al tempo della crisi è, più che altro, una ‘toppa’. Gli addetti ai lavori, ad iniziare dal Governo, parlano di ‘fase temporanea’, di ‘momento transitorio’. Ma il dramma è che l’Italia non si è ancora dotata di un nuovo sistema riformato di ammortizzatori sociali, trovandosi oggi in clamoroso ritardo rispetto ad un mercato del lavoro profondamente mutato. Da almeno un decennio. 600 euro ‘in deroga’. Forse per quattro o sei mesiCome sarà applicata, concretamente, la cassa integrazione in deroga? Ancora non si sa, visto che sui tempi di questo particolare tipo di cassa integrazione e, soprattutto, sul quanto, corrono solo delle voci. Ancora Ricciarelli: ‘Da noi, sul principio dell’attivazione urgente della cassa integrazione in deroga sono tutti d’accordo, compresi i datori di lavoro. Forse scatterà, per 4 o 6 mesi, dal 1’aprile per tutte quelle imprese che non possono ricorrere né alla cassa integrazione ordinaria, né a quella straordinaria. Si tratta, in pratica, di garantire una sorta di indennità di mobilità per un periodo limitato, pari a circa 600 euro al mese a testa’. Molto meno, dunque, della cassa integrazione tradizionale. Ma, del resto, gli atipici (co.co.co., ‘a chiamata’, co.pro, apprendisti, a tempo determinato, interinali, ecc.) in Italia nessuno li ha mai considerati ‘normali’, fin da quando sono apparsi sul mercato del lavoro. Fuori dalla crisi: l’Umbria punti su turismo e culturaI fondi per pagare la cassa integrazione in deroga saranno assicurati, molto probabilmente, da fondi statali extra. Invece non si sa ancora nulla sul possibile utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo per pagare tale cassa integrazione, ipotesi avanzata (e sperata) da molti per barcamenarsi in una situazione davvero difficile. C’è poi un’ultima questione, non secondaria: come si esce dalla crisi? E come ci riuscirà l’Umbria? ‘L’Italia e l’Umbria devono difendere soprattutto il loro settore manifatturiero. La nostra regione, poi, dovrà puntare fortemente sulla filiera della cultura, dell’arte e del turismo’, dichiara Ricciarelli. Un auspicio lanciato più volte e da più parti, ma che ancora resta tale per molti aspetti. ‘Credo inoltre che anche un’agricoltura moderna – conclude il sindacalista Cisl – potrebbe aiutare la nostra regione a riprendersi. La terra andrebbe vista non più come un bene-rifugio, ma come una fonte di ricchezza e di lavoro, un’opportunità soprattutto per i giovani’.

AUTORE: Paolo Giovannelli