Anche dalla Cina vengono preti a studiare in Italia

La vocazione di don Zhao Hong Tao

Un simpatico prete cinese si trova in questi giorni a San Martino in Campo, dove sta facendo esperienza pastorale in parrocchia. Si tratta di don Zhao Hong Tao, sacerdote trentatreenne della diocesi di Shen Yang, provincia di Liaoning, nel Nord-Est della Cina, ora in Italia per motivi di studio. Malgrado la situazione in Cina rimanga difficile, per quanto riguarda la libertà religiosa, piccoli segnali ci dicono che la Chiesa cattolica prosegue il suo cammino. Insieme ad un altro prete della sua stessa diocesi, Don Zhao sta studiando missiologia all’Università Urbaniana di Roma. ‘Mi ha mandato il mio Vescovo in Italia ‘ spiega don Zhao ‘ non solo per studiare all’università, ma per imparare l’esperienza dell’evangelizzazione che è la cosa più importante per lo sviluppo della Chiesa cinese’. In un contesto culturale come quello cinese, ci si può domandare come può nascere una vocazione al sacerdozio ministeriale. ‘Sono nato in una famiglia cattolica ‘ racconta don Zhao – durante la rivoluzione culturale cinese del 1966-1976. In quel periodo storico erano proibite tutte le azioni religiose; le Chiese e tutti i beni della Chiesa erano stati requisiti, molti sacerdoti e suore sono stati arrestati, i fedeli non avevano la possibilità di partecipare alla vita religiosa nella comunità cattolica. Mio padre però, insegnava la fede nella nostra famiglia a mia madre, a mia sorella, a mio fratello e a me. Ci insegnava la preghiera e il catechismo. Già da bambino la mia fede era fondata in Gesù’. Qualcosa cambiò nel 1978, quando alla Chiesa cattolica fu permesso di esistere e di propagare la fede e Zhao Hong Tao ricevette il battesimo nel 1982. ‘In quell’anno non c’era né la Chiesa né il parroco nella mia città. Un sacerdote anziano, venuto dal vescovado, mi disse: ‘Il seminario della nostra diocesi si riedificherà, tu ci andrai e sarai un sacerdote’. Da quel momento è nato in me questo pensiero: ‘Io sarò un sacerdote”. Malgrado il periodo di indifferenza vissuto durante gli studi, il pensiero di diventare sacerdote è stato persistente per Zhao. ‘Ho fatto esperienza nel campo sociale in cinque anni di lavoro, però proprio mentre lavoravo era sempre più chiaro che la mia vita doveva essere totalmente di Dio. Nel 1993 ho lasciato il lavoro e sono entrato nel seminario di Shenyang. Sono diventato sacerdote nel 1999’. Ora don Zhao sta facendo questa nuova esperienza di studio in Italia, in un paese tradizionalmente cattolico, inviato dal suo vescovo, ‘una persona lungimirante ‘ dice don Zhao ‘ aperto al dialogo, che ricerca anche con il governo cinese’. Il campo per l’evangelizzazione in Cina è vastissimo. La diocesi di Shen Yang ha ventisette parrocchie, con oltre centomila fedeli cattolici, settantuno sacerdoti e più di centosettanta suore in due Congregazioni. ‘Facciamo dei corsi per i catecumeni in ogni parrocchia e circa millecinquecento persone ricevono il battesimo ogni anno. Oltre la messa, i parroci fanno visita alle famiglie cristiane, celebrano i funerali, l’unzione degli infermi e i matrimoni e, con l’aiuto delle suore, tengono dei corsi per i catecumeni, provvedono alla formazione fondamentale dei laici e catechisti. In qualche parrocchia ci sono delle persone specializzate che ricevono le visite di coloro che non sono cristiani (i pagani) presentando loro la fede cristiana. Adesso si è costituto un centro di formazione con lo scopo di favorire ed accrescere una maggiore preparazione pastorale dei sacerdoti, delle suore e di qualche catechista, ed anche per la formazione di laici che vogliono diventare catechisti e collaborare con il parroco. Questi laici sono scelti e presentati dalle parrocchie perché dotati di una solida fede e con una cultura superiore alla media’. Nella sua attività pastorale a San Martino in Campo e anche in Colle, dove don Zhao risiede dall’inizio di luglio, il sacerdote cinese ha trovato una bella accoglienza. Nicola, seminarista a servizio delle parrocchie di San Martino gli fa un po’ da maestro per la lingua e lo aiuta nella preparazione delle liturgie. ‘Non posso nascondere che con Zhao Hong Tao, è nata una vera e propria amicizia ‘ ci dice ‘. Il rapporto con lui mi ha permesso di conoscere qualcosa della cultura cinese e ne sono rimasto particolarmente affascinato. Due mondi diversi, come lui stesso dice, ma non per questo irraggiungibili. Abbiamo fatto anche i turisti in giro per l’Umbria visitando i luoghi più caratteristici della nostra regione e questi momenti sono diventati un’occasione preziosa per conoscerci meglio. Si è impegnato tantissimo nella vita delle parrocchie con i ragazzi all’oratorio e nelle celebrazioni eucaristiche nonostante la difficoltà della lingua. E’ bello sapere che avrò la possibilità di incontrarlo ancora a Roma dove andrò per la licenza il prossimo ottobre’.

AUTORE: Francesca Acito