Al di là delle migliori aspettative, in termini di presenze (più di 50 persone ogni giorno) ma soprattutto come attenzione prestata e qualità di esposizione dei contenuti, si è svolto a Città di Castello, per tre sabati consecutivi, dal 30 settembre al 14 ottobre, il primo Corso di bioetica, tenuto presso l’aula magna del Liceo classico.
Colonna portante delle tre giornate è stato Fabio Ermili, medico chirurgo presso l’ospedale di Foligno ed esperto in Bioetica, che ha relazionato su “Bioetica: storia e orientamenti, lo statuto dell’embrione” assieme a Carlo Cirotto, docente ordinario di citologia e istologia all’Università di Perugia, che invece ha presentato ‘”La legge 40/2004: rilevanze bioetiche” assieme a Francesca Barone, docente di Bioetica presso l’ateneo perugino.
La terza relazione si intitolava: “Eutanasia e direttive anticipate”. Ermili ha avuto il merito di una straordinaria chiarezza ed efficacia: ha letteralmente incollato per più ore l’attenzione della platea. Altrettanto valide le relazioni di Carlo Cirotto, Francesca Barone, padre Massimiliano Michielan, teologo morale, psicologo, docente all’Università Antoniana di Roma; quest’ultimo ha parlato sul tema della “Bioetica: aspetti antropologici, etici, psicologici” con la trattazione dei “risvolti psicologici dell’aborto procurato”.
Le dispense del corso sono disponibili per tutti gli interessati presso la libreria “Sacro Cuore” di Città di Castello. La bioetica è una scienza relativamente nuova che meriterebbe un’attenzione più diffusa e profonda: al giorno d’oggi se ne sente un bisogno particolare nella lettura, nella comprensione e nel discernimento dei problemi che concernono la vita nel suo sbocciare, nel suo abbandono, nel suo crescere come salute e come malattia; problemi che investono non solo la fede ma anche la ragione; la Medicina è molto orientata allo studio della qualità della vita, ma meno ad accompagnare la vita con un sostegno anche solo di umanità.
Ancora poco si sa che la scienza mentre solo il sapere che risponde al “come”, e al “perché”, cioè al senso della vita, la risposta viene da altro, la fede, ad esempio, per chi è credente. Ma come diceva Norberto Bobbio, perché lasciare ai cristiani soltanto la difesa del senso della vita? La visita del presidente del Consiglio Romano Prodi del 13 ottobre scorso in Vaticano è stata un’occasione per riportare all’opinione pubblica questi argomenti di bioetica: Prodi ebbe a dire che “se c’è il momento della discussione veramente profonda in Parlamento e nella società, allora la soluzione che si trova è coerente con i grandi principi che anche la Chiesa dà. Tiene cioè conto dell’uomo, delle sue radici, dei fatti fondamentali che guidano la nostra esistenza”.
Di attualità in Umbria sui quotidiani di questi giorni l’imposizione alle farmacie di vendere la “pillola del giorno dopo”, che prevede per il farmacista un solo ruolo di “nolo delle vendite” esonerandolo dall’obiezione di coscienza. Il Corso di bioetica a questo riguardo ha mostrato il ruolo dei Comitati di bioetica che, lungi da essere vincolanti da un profilo giuridico, hanno però il dovere di orientare il nostro modo di affrontare i problemi per trovare soluzioni più ponderate e opportune.
Il Movimento per la vita locale e regionale assieme al Forum delle Associazioni familiari vogliono essere presenti in questo contesto culturale nella promozione fattiva di una cultura che rispetti ogni uomo. Il Movimento per la vita, ricordando l’evento dell’incarnazione del Signore, vero inizio della vita terrena del Salvatore, il giorno 25 di ogni mese propone un incontro di preghiera per onorare il Dio della vita. Nel mese di ottobre è stata la chiesa di Santa Lucia a San Giacomo ad ospitare i partecipanti alla preghiera.