Buone opere al ‘bonvecchi’

Todi. S'inaugura l'ampliamento della storica casa di riposo Veralli - Cortesi

Il nome ufficiale è ‘Letizia Veralli, Giulio e Angelo Cortesi’, per i tuderti di una certa età è il ‘bon vecchi’, per tutti ‘Cappuccini’: così è conosciuta la storica casa di riposo del Tuderte, ove sabato 5 luglio un folto gruppo di persone, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari, si è ritrovato per dare il via ai lavori di adeguamento e ampliamento dell’istituto. Enrico Marconi, presidente dell’ente, ha iniziato con la lettura del testamento di Angelo Cortesi, un romano già ricco di famiglia e arricchitosi ancora di più dopo l’unità d’Italia. Il Cortesi, sorprendendo tutti, lasciava erede della sua immensa fortuna il Comune di Todi con l’obbligo d’istituire una casa di riposo per gli inabili al lavoro nella sua villa, alle porte di Todi, già convento dei frati cappuccini. Dopo il presidente è intervenuto il vescovo mons. Scanavino, che ha invitato tutti a trovare un’unità d’intenti quando si tratta di operare per gli ‘ultimi’ lasciando da parte le normali dialettiche politiche. Il sindaco Antonino Ruggiano ha rilevato come la città senta fortemente la presenza di questo bene comunitario che è l’istituto Veralli Cortesi. L’onorevole Katiuscia Marini, già sindaco di Todi e ora parlamentare europeo, ha informato sul lavoro svolto dalle passate amministrazioni per risanare l’ente dopo un periodo burrascoso, dovuto ai cambiamenti sociali ed economici. Infine è intervenuto l’assessore alla Sanità della Regione dell’Umbria, Maurizio Rosi, che ha salutato con entusiasmo questa iniziativa dell’ente Cortesi, anche perché in Umbria gli anziani vivono a lungo e sono moltissimi. Dopo i discorsi ufficiali, uno storico ospite dell’istituto, Cesarino, ha portato le forbici per tagliare il nastro d’inaugurazione del cantiere di lavoro, nastro tagliato insieme al Vescovo, al Sindaco, al presidente dell’ente e all’assessore alla Sanità. Nel cantiere il Vescovo ha benedetto il luogo e la simbolica prima pietra. Una palata di cemento è stata gettata oltre che dal presidente dell’istituto, dal sindaco e da un altro caratteristico ospite della casa ‘Quinto’. Ora iniziano i lavori di costruzione di nuovi padiglioni con tutti i necessari e moderni accessori. La tipologia degli ospiti dell’istituto è notevolmente cambiata, sono presenti soprattutto persone non autosufficienti che hanno bisogno di strutture completamente diverse dalla classica casa di riposo per persone anziane che non avendo altri luoghi dove vivere si ritiravano a ‘Cappuccini’. La presenza dei massimi dirigenti della ditta appaltatrice e la rassicurazione del rispetto dei tempi fa ben sperare per quest’opera così preziosa e necessaria.

AUTORE: Marcello Cruciani