Cade la scienza, spuntano le sètte

'Metamorfosi del sacro': incontro del Gris in collaborazione con diocesi e Ceu

‘Un bilancio positivo, una due giorni che ha consentito di esaminare e approfondire con efficacia i contenuti teoretici e pratici di un problema di grande attualità, visto nelle sue radici e nel suo propagarsi nei vari settori’: così don Antonio Contri, presidente nazionale del Gris (Gruppo di ricerca informazione socio-religiosa) al termine del convegno ‘La metamorfosi del sacro nella società post moderna: strumenti e modalità di comunicazione’ svoltosi a Gubbio il 18 e il 19 giugno scorsi, con la collaborazione della Ceu e della diocesi. A introdurre i lavori è stato proprio don Contri, che ha disegnato quanto accaduto negli ultimi quaranta, cinquant’anni: l’iniziale piena confidenza nella possibilità della scienza di risolvere ogni problema, di conoscere l’uomo in maniera completa, ha lasciato il posto alla consapevolezza che, invece, il genere umano da solo è condizionato da limiti insuperabili. Da qui il ritorno alla sacralizzazione, alla consapevolezza che ‘l’uomo non si comprende totalmente se la religione non ci aiuta a capirlo’. È anche il periodo in cui si affermano ‘movimenti religiosi alternativi’, solo un quarto dei quali vanno considerati ‘sètte’. Due le caratteristiche fondamentali per riconoscerli, spiega don Contri: quando non hanno legami con religioni preesistenti, quando si presentano come garanzia e certezza di salvezza assoluta. Ancorate a queste premesse, le possibili deviazioni sono state analizzate nel loro modo di proporsi nei vari settori, dal cinema alla letteratura, dalla musica ai fumetti, da internet alla televisione. La due giorni di studio e approfondimento, assai partecipata, è stata introdotta dai saluti del vescovo mons. Mario Ceccobelli che nel suo indirizzo ha dato lettura di un messaggio dell’arcivescovo di Perugia mons. Giuseppe Chiaretti, dove tra l’altro si legge: ‘Penso alla fede religiosa cristiana ridotta a religione civile, con suoi riti e le sue venerazioni; penso al proliferare di sette e di movimenti alternativi (una settantina ne contava in Umbria la compianta prof.ssa Cecilia Gatto Trocchi)’ e ‘all’indifferenza dei cristiani cattolici che non hanno coscienza di questo degrado carico di ambiguità e di rischi’. Conclude affermando che ‘occorre molto lavoro di informazione corretta e puntuale, e un radicamento non emotivo nella fede. Un convegno come quello proposto è perciò opportuno e di fondamentale importanza per il servizio di conoscenza e di discernimento’.

AUTORE: Giampiero Bedini