Che il Santo non resti solo

San Fortunato, portato dalla diocesi a Verona come testimone della fede, oggi è da imitare

La delegazione della nostra diocesi a Verona, guidata dal Vescovo e composta da don Italo Mattia, Marcello Rinaldi, Francesca Carnevalini, Patrizia de Luca e Patrizio Angelozzi, è stata ‘accompagnata’ da san Pietro Parenzo, podestà di Orvieto nel sec. XII, ucciso dagli eretici Patarini, e san Fortunato, vescovo di Todi nel VI sec. Ha fatto molto impressione, all’arena di Verona, il momento in cui sono stati invocati gli oltre duecento santi delle diocesi italiane, perché questa è la vera storia della Chiesa, il risultato migliore di secoli di cristianesimo. ‘Questa è la politica di Dio’ ha annunciato durante la sua omelia, il giorno di san Fortunato, mons. Giovanni. In una chiesa gremita di fedeli, saliti sul colle più alto di Todi per venerare il santo Patrono, mons. Giovanni ha voluto scuotere gli animi dei presenti, che hanno sì un grande amore per i santi, dimenticando però spesso di imitarne le virtù. Il Vescovo ha inoltre sottolineato la speranza che ha nutrito quest’uomo, vissuto in un periodo difficile della storia: richiamando il recente Convegno diocesano, ha fatto vedere come il santo Vescovo abbia dato da ‘mangiare’ al suo popolo oppresso e affamato. Fuori del tempio di San Fortunato, i volontari del Movimento per la vita avevano allestito un banco di solidarietà, e il Vescovo ha rimarcato il legame tra l’opera in difesa della vita umana e quella di san Fortunato, che non esitò ad affrontare un generale dei Goti che aveva preso in ostaggio dei bambini. È urgente e necessario risvegliare l’operosità e l’impegno dei credenti: i volontari del Movimento per la vita facevano notare come, nell’ospedale di Todi, non avvengano più nascite, perché in attesa del nuovo nosocomio che dovrà sorgere a Pantalla il punto nascita si trova a Marsciano, però si continuano a praticare numerosi aborti volontari tutte le settimane. Una festa di san Fortunato che ci ha fatto molto riflettere iniziando dalla veglia di preghiera della vigilia, organizzata dall’Azione cattolica, quando al termine il presidente diocesano, Guido Morichetti ha detto: ‘San Fortunato mi sembra un santo troppo solo” intendendo dire che è solo per la mancanza d’imitatori oggi, di cristiani coraggiosi come lui nell’affrontare con serenità e gioia i tempi.

AUTORE: Marcello Cruciani