Chi studia fa crescere sé e l’Italia

In primavera si terranno tre incontri per dirigenti, insegnanti e genitori, centrati sul tema del rapporto scienza - fede - educazione; in particolare, sull'evoluzione biologica e spirituale dell'umanità

“Un segno di presenza ma anche di stima e di incoraggiamento per quanti svolgono un lavoro prezioso, spesso poco riconosciuto”. È questo il senso del Messaggio al mondo della scuola che la Conferenza episcopale umbra ha preparato per il secondo anno, mantenendo la scelta di diffonderlo con la data del 4 ottobre, festa del patrono d’Italia san Francesco. Lo spiega a La Voce Giovanni Carlotti, professore di Fisica all’Università di Perugia, dallo scorso anno coordinatore della Commissione regionale per l’educazione, la scuola e l’università (Cresu) che ha preparato il testo. Un volantino di poche pagine, con un messaggio firmato da mons. Domenico Sorrentino, delegato Ceu per la pastorale della scuola, cultura e università, e da Carlotti, cui sono aggiunte alcune linee guida “liberamente tratte” dai tre incontri promossi dalla stessa Commissione nella scorsa primavera. Il messaggio, più che fare gli auguri di buon anno scolastico (che servono!), si presenta come proposta a proseguire un dialogo su temi attuali.

Nella scorsa primavera, spiega Carlotti, “abbiamo proposto tre incontri ponendo al centro la domanda su quale idea di uomo abbiamo in mente, quando pensiamo ai ragazzi che frequentano la scuola” e come questo influenzi l’idea stessa di educazione. Nei tre incontri sono stati messi a fuoco “i caratteri distintivi dell’essere umano, i suoi diritti fondamentali, i valori irrinunciabili da porre a fondamento del progetto educativo”. L’invito della Cresu è di proseguire il dialogo, per questo ha messo in cantiere per la prossima primavera tre incontri per dirigenti, insegnanti e genitori, centrati intorno al tema del rapporto scienza-fede-educazione, con particolare riferimento all’evoluzione biologica e spirituale dell’umanità. “Vorremmo approfondire – aggiunge Carlotti – la visione dell’uomo come soggetto qualitativamente e ontologicamente diverso dalla restante concatenazione naturale e animale’ in modo da fare ‘un passo avanti in una sorta di impegno fondativo, un nuovo incontro tra logos e fede, che renda plausibile un’antropologia compiuta e una misura alta della proposta educativa”. La Commissione pensa ad un coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno a che fare con i giovani e l’educazione, spiega il coordinatore della Cresu, quindi “famiglie, comunità ecclesiali e tutte le altre agenzie educative presenti sul territorio”; nella convinzione che senza una grande “alleanza educativa” si rischia il fallimento, “perché la vita delle persone non è divisa a compartimenti stagni, e non possiamo pensare che la famiglia, la scuola, l’associazionismo sportivo o religioso operino senza mutue interazioni e integrazioni. Sembra – aggiunge – che spesso le istituzioni educative siano come sopraffatte dal mondo dei mezzi di comunicazione. Questo è tanto vero che la questione educativa sarà messa al centro anche della riflessione ecclesiale per la stesura degli Orientamenti pastorali del prossimo decennio”.

Il messaggio della Commissione arriva in un periodo di polemiche per la riforma prospettata dal ministro Gelmini. È positivo che se ne parli, commenta Carlotti, “perché spesso viene trascurata la rilevanza della scuola per il sistema Paese e per il suo futuro”. Sarebbe però auspicabile che “qualsiasi riforma di rilievo del sistema scolastico fosse frutto della più ampia condivisione possibile, anche per evitare ostruzionismi e cambi di rotta improvvisi al prossimo mutare delle maggioranze politiche ai vari livelli”. Una scelta a favore della scuola, che il Governo potrebbe e dovrebbe fare, commenta Carlotti, sarebbe quella di stabilire che i risparmi ottenuti con la razionalizzazione del sistema introdotta dal Governo “fossero interamente re-investiti nel sistema scuola, per riqualificare la professionalità dei docenti, venire incontro alle necessità di studenti e famiglie, rendere effettiva la parità scolastica tra scuole che offrono un servizio pubblico, sia statali che non statali”. Anche per spazzare via il dubbio che la riforma scolastica sia un semplice modo di “fare cassa”. “La scuola – conclude Carlotti – è una risorsa che non possiamo permetterci di derubricare a questione poco rilevante per il Paese. I fondi spesi per il mantenimento e il miglioramento del sistema scolastico sono il migliore investimento per il futuro”.

I Vescovi umbri (Commissione Cresu) a quanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria

“All’inizio di questo nuovo anno scolastico, a nome della Chiesa che è in Umbria, vogliamo porgere il nostro saluto e far sentire la cordiale vicinanza ai dirigenti scolastici, ai docenti, agli studenti, alle famiglie ed a tutti coloro che operano nel mondo della scuola. Sappiamo bene che il servizio alla società nel campo dell’educazione e della scuola è faticoso, delicato ed impegnativo. Proprio per questo è tanto prezioso e meritorio! I mutamenti storici e culturali in corso, come già accennato nella lettera dello scorso anno, fanno sorgere in noi la consapevolezza che occorre ripensare, globalmente e profondamente, il ‘senso’ dell’educare raccogliendo la sfida che ci è posta innanzi. A questo riguardo, la collaborazione di tutti coloro che hanno a cuore i problemi della scuola è importante e segno di assunzione di responsabilità. È quello che cerchiamo di fare anche noi, con spirito di servizio ed alla luce dell’antropologia cristiana, per poter offrire un contributo orientato alla formazione integrale della persona, capace di dare unità a tutti gli aspetti della vita (…). Vi preannunciamo che anche nella prossima primavera proporremo tre incontri su tematiche educative, centrate intorno al tema del rapporto scienza-fede-educazione, con particolare riferimento alla evoluzione biologica e spirituale dell’umanità. È noto infatti che nell’attuale contesto culturale, da alcuni detto ‘post-moderno’, la definizione dell’uomo come persona, soggetto qualitativamente e ontologicamente diverso dalla restante concatenazione naturale e animale, sembra non avere la capacità di affermarsi nella coscienza dei singoli, della società e delle istituzioni. Ma proprio su questo concetto si gioca molto della visione della vita e dell’educazione. Si richiede dunque un impegno fondativo non facile, un nuovo incontro tra logos e fede, che renda plausibile la delineazione di un’antropologia compiuta e una misura alta della proposta educativa. È importante anche farlo nel quadro di una cultura ecologica integrale. Volentieri perciò invitiamo ad accogliere il progetto sulla Salvaguardia del creato, proposto recentemente dalla Commissione ecumenismo e dialogo della Ceu alle scuole secondarie di II grado. Buon anno scolastico e buon lavoro!” (Il testo integrale su www.chiesainumbria.it, sezione Cresu)

AUTORE: Maria Rita Valli