Chiesa e Covid. Aggregazioni laicali: scommettiamo insieme sul futuro

Si è tenuto il 18 luglio l’incontro “Le realtà ecclesiali, segno di speranza”, organizzato in streaming dalla Consulta delle aggregazioni laicali (Cnal). Ai lavori online ha partecipato anche mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei.

L’appuntamento è stato l’occasione per il laicato cattolico di interrogarsi, in una prospettiva di futuro, sul modo di essere Chiesa in tempo di pandemia. Nella consapevolezza che solo attraverso una sinodalità concretamente vissuta i diversi movimenti, associazioni e terzo settore potranno essere al servizio della società, offrendo il proprio contributo per affrontare i problemi economici, sanitari ed educativi.

Interventi dei partecipanti

Nell’incontro, i rappresentanti del laicato cattolico hanno sottolineato la prospettiva con cui guardare al futuro. Un futuro che – come hanno ribadito Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili nazionali del movimento dei Focolari – ha come obiettivo quello di “scommettere sulla capacità degli esseri umani di tirare fuori il meglio di sé”, di trasformare la ferita che ha portato la pandemia, in un’opportunità per leggere in maniera ancora più profonda i segni dei tempi.

Giuseppe Notarstefano, vice presidente Adulti di Azione cattolica, nell’evidenziare come il ruolo delle aggregazioni laicali si riveli fondamentale nell’ottica di una Chiesa missionaria, ha aggiunto che “la sfida più grande è quella della mediazione culturale: con la capacità del mondo cattolico di elaborare una visione dell’ecologia integrale, a partire da proposte concrete con un modello di crescita attento alla vita delle persone”.

Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento dello Spirito, si è invece soffermato su come spesso i cattolici siano considerati “come una sorta di pronto soccorso sui problemi”. E a proposito del terzo settore: “Non può essere la cenerentola della vita sociale, dove tutto diventa o capitalismo o statalismo. Il terzo settore fatto di associazioni, volontariato e progetti sociali, deve trovare alleanze che non siano solo unità ecclesiali ma parlino anche a quella parte di società civile, che sebbene fuori dall’esperienza cattolica, agisce per il bene comune e la dignità della persona”.

Sull’utilizzo massivo della Rete e dei social nei mesi di lockdown, ha fatto notare che “possono essere una grande occasione di crescita, ma anche di imbarbarimento, sia sul piano sociale che della fede. Dobbiamo sfruttarne il bene. Ma il virtuale non può sostituirsi al reale, di cui c’è bisogno”.

Al dibattito sono intervenuti anche alcuni rappresentanti del Forum associazioni familiari, Retinopera, Scout d’Europa, Fuci, Incontro matrimoniale, Meic e Ucid.

A concludere, Maddalena Pievaioli, segretaria generale della Cnal (oltre che Segretaria della Consulta della diocesi di Perugia-Città della Pieve), e mons. Vito Angiuli, presidente della Commissione episcopale per il laicato, il quale ha ribadito come l’incontro abbia segnato “l’inizio di una nuova fase per le aggregazioni laicali, speranza della nostra società”.

Mons. Russo: ci è chiesta “testimonianza credibile”

Mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nella sua riflessione al video-incontro della Consulta ha indicato nell’appartenenza e nella testimonianza gli elementi caratteristici di un cammino di Chiesa “che porta alla speranza cristiana”. Dove appartenenza “non significa esclusione o privilegio né tanto meno privazione o rinuncia, ma ricchezza. I nostri ambiti di vita quotidiana – ha proseguito – sono infatti molto sensibili a una testimonianza che sia credibile. Guardando Gesù si può cogliere come egli abbia sempre detto ciò che ha pensato e fatto ciò che ha detto”. Da questo punto di vista, ha concluso mons. Russo, “un segno di speranza arriva dalla vostra presenza e volontà di ‘esserci insieme’ con la coscienza dell’appartenenza all’unica Chiesa e con la forza di chi sa che, tanto più in questo tempo particolare, il segno forte è quello di una testimonianza che ci vede impegnati ad essere costruttori di comunione”.

Pievaioli: “Sognare insieme la Chiesa del terzo millennio”

La Consulta – ha riepilogato Maddalena Pievaioli – “ha organizzato un incontro per dialogare, riflettere e rispondere insieme, come laicato impegnato, alle urgenze del momento presente. In particolare alla necessità di leggere insieme le urgenze che la situazione attuale ci pone, o meglio la chiamata che il Signore ci rivolge attraverso di questa, per rispondere ai diversi gridi che si levano oggi dalla storia.

Desiderio di trovare qualche segno, qualche gesto, qualche iniziativa da portare avanti insieme, ognuno secondo il proprio carisma, ma superando i propri ‘confini’, in quella comunione profonda che è la Chiesa, per rispondere a quanto intravisto.

Speranza di iniziare un cammino di maggiore fraternità e collaborazione tra le diverse associazioni e movimenti, per essere insieme Chiesa in uscita al servizio della società e capace di dialogare con il mondo contemporaneo.

Sognare insieme la Chiesa del terzo millennio, quella Chiesa popolo di Dio che il Concilio ha delineato, e che Papa Francesco continuamente ci addita: una Chiesa comunione, profezia, servizio e impegnarci a realizzarla, sia a livello personale che associativo.
L’incontro online ha visto la partecipazione di oltre 300 persone dell’intero territorio nazionale, anche in rappresentanza delle diverse Consulte territoriali. Speriamo ora di poter continuare il cammino iniziato, per essere sempre più sale e luce in questo momento che ne ha tanto bisogno”.

D. A. – D. R.