«Il vantaggio di essere una piccola regione è soprattutto di poter collaborare insieme, avviando linee pastorali che ci accomunano sempre più. Come Chiese dell’Umbria un passo in avanti è stato compiuto nella scorsa primavera nel ridisegnare, su indicazione della Conferenze episcopale italiana, sei “macro” Aree pastorali che per essere più coordinate tra loro abbiamo pensato di avviare una “Consulta permanente”, della quale sono chiamati a far parte i vescovi e i coordinatori di ciascuna Commissione regionale che compongono le sei Aree pastorali». Ad annunciarlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, nel corso della riunione mensile della Conferenza episcopale umbra tenutasi il 26 settembre ad Assisi, presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”, alla quale sono stati invitati i coordinatori delle Commissioni regionali.
L’arcivescovo mons. Domenico Sorrentino, vice presidente della Ceu, ha illustrato gli “Spunti per una migliore collaborazione pastorale tra le Diocesi umbre”; collaborazione che trova il suo punto di forza proprio in ciascuna Commissione chiamata a sua volta a interagire con le altre. «La collaborazione tra Diocesi – ha spiegato mons. Sorrentino – è ispirata ai principi della comunione e della sussidiarietà. La Ceu, nella sua realtà episcopale e nei suoi organismi a partecipazione laicale (Commissioni ed altri Enti), è lo strumento privilegiato per tale esperienza di comunione e sussidiarietà attraverso sia la sua naturale funzione di “osservatorio” della situazione socio-religiosa della regione, sia la condivisione di esperienze e buone pratiche che possono dare ispirazioni unitarie ai cammini di programmazione diocesana, sia la collaborazione in ambiti e aspetti in cui i programmi diocesani possono trovare aiuti specifici nell’unione tra le forze delle diverse Diocesi».
L’idea di una “Consulta permanente” da tenersi almeno un paio di volte all’anno nasce dal fatto di voler far funzionare al meglio questo «impianto collaborativo», ha evidenziato sempre mons. Sorrentino, in cui si possa realizzare un proficuo incontro periodico dei vescovi e dei coordinatori delle Commissioni su punti di interesse comune a livello regionale. Innanzitutto, ha spiegato il presule, «per evitare di procedere solo tallonati dalle “emergenze”, è bene avere una visione generale entro la quale fare proposte e sperimentare utili collaborazioni tra Diocesi», delineando «quattro “punti di criticità” che costituiscono sfide comuni alla nostra pastorale e suggeriscono l’urgenza di percorsi ispirati a comunione e sussidiarietà a livello regionale».
Le criticità sono state sintetizzate in quattro punti: 1) “crisi di senso e valori. Sfida della nuova evangelizzazione”; 2) “Crisi di relazioni: crisi della famiglia, ‘fatiche’ delle comunità parrocchiali ecc. Sfida di una pastorale di comunione”; 3) “Crisi della solidarietà. La sfida della carità”; 4) “Crisi di speranza. La sfida di ‘ideare’ il futuro. Il ‘pianeta’ giovani”. Affrontare queste criticità significa rispondere anche a dei quesiti fondamentali quali: cosa possiamo fare per incrementare l’incisività della nostra presenza evangelizzante a livello regionale? A che punto siamo con il rinnovamento della catechesi? Come rendere più funzionante la Comunicazione a livello regionale, eliminando sprechi e dispersioni ed attivando strumenti più efficaci attraverso i Media?
Per quanto riguarda i media ecclesiali, i vescovi, nell’ultima loro riunione, «hanno esaminato anche la ricchezza e la diversità dei mezzi di comunicazione che sono in azione sul nostro territorio, gestiti dalle Diocesi o da diversi Istituti religiosi – ha commentato l’arcivescovo mons. Renato Boccardo, delegato Ceu per le Comunicazioni sociali –. C’è la necessità di utilizzare al meglio questa ricchezza per rendere presente il messaggio della Chiesa nella società contemporanea. A questo fine i vescovi – ha evidenziato il presule – hanno affidato alla Commissione regionale per le Comunicazioni sociali il compito di svolgere innanzitutto un monitoraggio sui mezzi esistenti, di esaminare come meglio coordinare le diverse iniziative di comunicazione e di formulare, dopo aver consultato anche le altre Commissioni, delle proposte concrete ai vescovi in vista di una migliore organizzazione e di una più efficace presenza dei mezzi di comunicazione ecclesiali nella società contemporanea. Si tratterà di coinvolgere tutti coloro che lavorano nella comunicazione delle nostre Diocesi per vedere insieme come possiamo meglio coordinarci, evitando la dispersione delle forze e concentrando l’attenzione su alcune iniziative che possono essere particolarmente significative proprio per l’annuncio del Vangelo nella società di oggi, come papa Francesco continua a richiamarci e a stimolarci».
Sempre riguardo all’attività delle Commissioni regionali in vista dell’avvio della “Consulta permanente”, è emerso l’urgenza di «dare più efficacia alla nostra presenza pastorale – come ha sottolineato l’arcivescovo Sorrentino – sul versante del sostegno alla famiglia e della presenza culturale sui punti caldi della crisi etica che riguarda insieme la famiglia e la vita. Occorre dare nuova spinta al rinnovamento delle parrocchie tenendo presenti le indicazioni dell’Evangelii Gaudium e rimeditando il suggerimento ancora attuale di Chrisfideles laici (1988) n. 26 a proposito della triplice linea di rinnovamento della parrocchia: maggiore partecipazione dei laici, collaborazione tra parrocchie (Unità Pastorali) e promozione della vitalità delle parrocchie attraverso le “Piccole Comunità”. In questo orizzonte di rinnovamento, fra le altre cose, è certamente necessario, prestare ogni attenzione alla situazione esistenziale del Clero, alla formazione dei futuri presbiteri e diaconi, all’intesa pastorale tra Clero, religiosi e laici».
Altro aspetto trattato è stato quello della Carità in rapporto alla situazione attuale di crisi che genera nuove forme di povertà. «L’Evangelii Gaudium – ha evidenziato mons. Sorrentino – ha lanciato un grido di allarme sulla crescita a livello globale di una economia e di una cultura ispirate a una “tristezza individualista” che crea emarginazione e scarto. La nostra regione si è distinta in questi anni per la sua iniziativa a livello di carità con le sue opere di ascolto e accoglienza e con il “Fondo di solidarietà” per le famiglie in difficoltà a causa della perdita del posto di lavoro».
Per tutti i vescovi umbri «i giovani sono indubbiamente la risorsa su cui investire di più e meglio» e si sono domandati su «cosa possiamo fare di più sul versante che maggiormente li riguarda, ossia i tre ambiti della pastorale giovanile, vocazionale ed educativo-scolastica? Quali iniziative e collaborazioni sono auspicabili e realisticamente praticabili?». Intanto, le Commissioni per la Carità (Caritas regionale) e per le Missioni si attiveranno in questo autunno a promuovere iniziative (basti pensare all’Ottobre missionario) che vedano un maggiore coinvolgimento dei giovani attraverso le Pastorali giovanile, vocazionale, scolastica, familiare e Coordinamento regionale Oratori. La Caritas Umbria ha organizzato un incontro allargato alle altre Commissioni Ceu per il prossimo 29 novembre in cui illustrerà le attività caritative che vedranno un maggiore coinvolgimento delle singole Caritas diocesane. La Commissione per la Famiglia promuoverà quest’anno la “Festa della famiglia”, il 28 dicembre, a livello regionale e, su suggerimento del cardinale Bassetti redigerà un documento-contributo al Sinodo straordinario indetto da papa Francesco, che vedrà centinaia di famiglie umbre alla manifestazione nazionale in Piazza San Pietro del prossimo 4 ottobre. La Commissione per l’educazione e la scuola presenterà in conferenza stampa (2 ottobre) il documento-lettera di inizio nuovo Anno scolastico e le iniziative 2015 rivolte a quanti sono impegnati nel mondo della scuola.