Come lampade accese

PERUGIA. Sei Clarisse Cappuccine in partenza

‘Ricevi questo segno della carità di Cristo e della nostra fede. Predica il Cristo crocifisso, Lui che è potenza di Dio”. Con queste parole, domenica 12 marzo, presso l’Oasi di Sant’Antonio, l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti ha inviato in missione sei Clarisse cappuccine, consegnando a ciascuna di loro un segno: il crocifisso. Le sorelle, che provengono dalle Filippine e dal Messico, sono dirette in Amazzonia, più precisamente a Manaus. Vanno a fondare un monastero di vita contemplativa. Vanno per collaborare all’opera missionaria della Chiesa attraverso la preghiera. Il loro compito è quello di intercedere. Sono suore ‘sacramentarie’. Esse, come viene illustrato all’assemblea riunita attorno all’altare nella seconda domenica di Quaresima, fanno incessantemente adorazione, notte e giorno. Vanno a creare uno spazio di adorazione eucaristica permanente, dimostrando, lo sottolinea mons. Chiaretti, un grande coraggio ed una grande fede, quella stessa fede che è di Abramo, poiché anche loro sono chiamate a lasciare le loro piccole sicurezze: le amicizie, gli affetti, un luogo che è loro familiare, per farsi messaggere di salvezza e di pace. E poi l’invocazione della grazia perché siano sorrette nel loro sacrificarsi e perché conducano a Dio molti uomini e siano ‘lampada accesa e parafulmine’. Da parte dei frati Cappuccini dell’Umbria si fa presente che si stanno preparando al prossimo centenario della loro ‘presenza’ in Amazzonia (1909-2009). Le espressioni di questa commemorazione sono molte, ma il progetto più ardito e impegnativo è la fondazione di un monastero di clausura per Clarisse Cappuccine a Manaus, la capitale dello Stato di Amazonas. Già è stato acquistato il terreno.Il provinciale, padre Ennio Tiacci e l’arcivescovo locale, dom Luiz Soares Viera, hanno ‘consacrato’ il luogo con una cerimonia specifica. Le monache che vi abiteranno sono 6 cappuccine, due messicane e 4 filippine, adulte e già ‘formate’: a Manaus c’è un gruppetto di 10 ragazze pronte ad entrare in monastero e iniziare la vita di speciale consacrazione. Il padre provinciale dei Cappuccini dell’Umbria, padre Ennio Tiacci ha raccontato la storia delle 6 religiose e della loro fraternità; il vice provinciale della missione, padre Paulo Xavier, presente casualmente perché richiamato urgentemente per l’agonia e la morte del caro missionario padre Evaristo Matteucci; il definitore della curia generalizia, padre Felice Guglionesi in ‘sacra visita’ nella nostra provincia; e tanti, tanti confratelli religiosi dell’Umbria hanno voluto testimoniare con la loro presenza la gioia di questo grande passo. Ha animato la liturgia, in una maniera egregia (anche per la scelta dei brani musicali) la corale ‘Marietta Alboni’ di Città di Castello diretta dal maestro Marcello Marini. Le monache in partenza sono chiamate ‘Sacramentarie’, perché praticano l’adorazione perpetua del Ss. Sacramento.

AUTORE: Chiara BonomiPadre Valerio Di Carlo