Con gli occhi di Dio

PAPA FRANCESCO. Le catechesi del mercoledì. Terminate le riflessioni sui sacramenti, iniziano quelle sui sette doni dello Spirito santo
Icona bizantina della “Divina Sapienza” o “Sophia”
Icona bizantina della “Divina Sapienza” o “Sophia”

Terminate le riflessioni sui sacramenti, Papa Francesco ha cominciato questo mercoledì una serie di udienze che hanno per tema i sette doni dello Spirito santo (testi completi, come sempre, sul sito www.vatican.va).

“Voi sapete – ha esordito Bergoglio – che lo Spirito santo costituisce l’anima, la linfa vitale della Chiesa e di ogni singolo cristiano: è l’Amore di Dio che fa del nostro cuore la sua dimora ed entra in comunione con noi. Lo Spirito santo sta sempre con noi, sempre è in noi, nel nostro cuore.

Lo Spirito stesso è il dono di Dio per eccellenza (cfr Gv 4,10), è un regalo di Dio, e a sua volta comunica a chi lo accoglie diversi doni spirituali. La Chiesa ne individua sette, numero che simbolicamente dice pienezza, completezza… I doni dello Spirito santo sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio”.

Ha quindi cominciato ad approfondire il dono della sapienza. “Ma non si tratta semplicemente della saggezza umana, che è frutto della conoscenza e dell’esperienza… La sapienza è questo: è la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio. È semplicemente questo: è vedere il mondo, vedere le situazioni, le congiunture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio. Alcune volte noi vediamo le cose secondo il nostro piacere o secondo la situazione del nostro cuore, con amore o con odio, con invidia… No, questo non è l’occhio di Dio… Quando siamo in comunione con il Signore, lo Spirito santo è come se trasfigurasse il nostro cuore e gli facesse percepire tutto il Suo calore e la Sua predilezione”.

Lo Spirito rende il cristiano sapiente “non nel senso che ha una risposta per ogni cosa, che sa tutto, ma nel senso che sa di Dio, sa come agisce Dio, conosce quando una cosa è di Dio e quando non è di Dio; ha questa saggezza che Dio dà ai nostri cuori. Il cuore dell’uomo saggio in questo senso ha il gusto e il sapore di Dio. E quanto è importante che nelle nostre comunità ci siano cristiani così! Tutto in loro parla di Dio e diventa un segno bello e vivo della Sua presenza e del Suo amore”.

“E questa – ha aggiunto – è una cosa che non possiamo improvvisare, che non possiamo procurarci da noi stessi: è un dono che Dio fa a coloro che si rendono docili allo Spirito santo. Noi abbiamo dentro di noi, nel nostro cuore, lo Spirito santo; possiamo ascoltarlo, possiamo non ascoltarlo… Questa è la sapienza che ci regala lo Spirito santo, e tutti noi possiamo averla. Soltanto, dobbiamo chiederla allo Spirito santo.

Pensate a una mamma, a casa sua, con i bambini, che quando uno fa una cosa l’altro ne pensa un’altra, e la povera mamma va da una parte all’altra, con i problemi dei bambini. E quando le mamme si stancano e sgridano i bambini, quella è sapienza? No! Invece, quando la mamma prende il bambino e lo rimprovera dolcemente e gli dice: ‘Questo non si fa, per questo…’, e gli spiega con tanta pazienza, questo è sapienza di Dio? Sì!… Ecco, questo è il dono della sapienza. Che venga a casa, che venga con i bambini, che venga con tutti noi!”

Ma tutto questo – ha ribadito Francesco – “non si impara: questo è un regalo dello Spirito santo. Per questo, dobbiamo chiedere al Signore che ci dia lo Spirito santo e ci dia il dono della saggezza, di quella saggezza di Dio che ci insegna a guardare con gli occhi di Dio, a sentire con il cuore di Dio, a parlare con le parole di Dio. E così, con questa saggezza, andiamo avanti, costruiamo la famiglia, costruiamo la Chiesa, e tutti ci santifichiamo. Chiediamo oggi la grazia della sapienza. E chiediamola alla Madonna, che è la Sede della Sapienza, di questo dono: che Lei ci dia questa grazia. Grazie!”.