Cosa rispondere a chi chiede ragioni di vita?

PERUGIA. Quest'anno l''augurio natalizio alla città' è stato rivolto dal Vescovo di San Marino

Mons. Luigi Negri ha rivolto il tradizionale ‘augurio natalizio alla città’ parlando in sala dei Notari sulla questione educativa, riconosciuta come una delle emergenze culturali e sociali del Paese. L’odierna crisi dell’educazione ‘ ha detto il vescovo di San Marino-Montefeltro – non è un problema di strutture, di competenze, di strumenti o di ‘riforme’. Ben più radicalmente, riguarda le motivazioni e le finalità stesse dell’agire educativo. Ciò a cui oggi si punta, infatti, non è offrire ragioni di vita, ma abilitare a manipolare la realtà, offrendo strumenti per realizzare se stessi e raggiungere il benessere. In un’atmosfera ‘eticamente neutra’, si smarrisce l’idea stessa di educazione, in favore del primato dell’istruzione… quando non dell’addestramento. Ma l’educazione rimane un bisogno: ‘Chiedevamo ragioni di vita, e ci hanno mandato a combattere sulla Marna’ (Bernanos). Le disillusioni cui continuano a venire consegnate le nuove generazioni non sono più i campi di battaglia, bensì gli smarrimenti dei vari ‘divertimentifici’ o le illusioni di un benessere costruito sullo sfruttamento di sé e degli altri. Tale crisi, assai profonda, non è però irreversibile. Citando Giovanni Paolo II, mons. Negri ha individuato nella permanente, anzi rinascente domanda sul senso della vita, la possibilità di un’educazione autentica ed efficace. Infatti è solo un adulto che si interroghi sul perché dell’esistenza e testimoni le risposte con la propria vita che può ‘provocare’ il giovane a mettersi in ricerca di ciò che è vero, bello e buono. In questa relazione, che fa crescere entrambi i soggetti, si verifica quell’interazione tra generazioni che è vitale per la persona e per la cultura. Ciò accade innanzitutto in famiglia, dove le ‘ipotesi di vita’ si trasmettono in modo naturale, attraverso i gesti e le parole dei genitori; anche nella scuola e nelle altre agenzie educative, la testimonianza personale è fondante. Un’autentica libertà di educazione, che consenta a ciascuno di approfondire una concreta proposta di valori ed ideali, non contrasta con la laicità della scuola e l’esigenza del rispetto reciproco. Il vero dialogo, infatti, non sorge dall’idea che tutte le posizioni siano equivalenti, ma dal fatto che ciascuno possa scorgere anche nell’altro il suo stesso impegno e la sua stessa serietà nel ‘mestiere di vivere’. L’augurio natalizio – a giovani e adulti – di una perenne inquietudine di fronte al mistero di sé e dell’altro ha concluso una serata assai significativa, che avrebbe meritato qualche ascoltatore in più. La presenza in sala di numerosi ‘padri sinodali’ fa però sperare che gli spunti offerti da mons. Negri stimoleranno i lavori dei gruppi di studio.

AUTORE: Don Paolo Giulietti