Crescere sani nel… nascondimento

Reportage dal campeggio estivo diocesano organizzato a Colpetrazzo per i bambini di terza e quarta elementare

Nell’ultima riunione della redazione di Orvieto-Todi mi è stato chiesto di andare a Colpetrazzo per incontrare i partecipanti al campeggio estivo diocesano riservato ai bambini di terza e quarta elementare. Ma come ci si arrivava, a Colpetrazzo? “È facile…” dissero i colleghi. Sarà, ma per me è stata un’avventura.Mi sono addentrato nel territorio di Massa Martana, un’antica caldera vulcanica dove si leggono ancora i segni di quell’attività esplosiva che nel Quaternario ne ridisegnò il territorio. Mi è apparsa una collinetta lussureggiante di vegetazione ai piedi dei monti Martani e in cima a questa un borgo medioevale del 1300: Colpetrazzo, che conserva ancora la porta del paese, parte delle antiche mura e la struttura del castello. La gente del posto, dotata di nativa cordialità, si è prodigata per aiutarmi a rintracciare l’introvabile “vocabolo del Passerino” che nessuno del posto, però, conosce: solo il riferimento ai bambini ospiti di un campo-scuola ha consentito di giungere al cosiddetto “casale” che li ospita. Erano una cinquantina, organizzati in gruppo, intenti ai loro giochi all’aperto sotto gli occhi vigili delle animatrici e degli animatori, giovani volontari di Azione cattolica, preparati per questa attività di accompagnamento dei ragazzi. Canti, giochi, laboratori diversi, momenti di riflessione sui grandi temi della fede appresi durante i corsi di catechismo, la preghiera in comune, i canti serali intorno al fuoco hanno scandito le ore trascorse in questi giorni di spensierata, sana allegria all’aria aperta in un territorio immerso completamente nel verde. Momenti importanti di vita in comune in questo tempo di emergenza educativa. Momenti per conoscersi, imparare a vivere insieme, aiutarsi, capire come comportarsi in famiglia e con gli altri, capire e apprezzare il servizio, il lavoro. Federico ha tenuto a mostrarmi il disegno premiato, mentre Alberto, Kevin, Mattia, Riccardo, Roberto, Paolo hanno raccontato tra mille risate i tiri birboni che hanno giocato ai loro compagni: dai nascondimenti vari ai classici e disarmanti “gavettoni”. Le animatrici Cristina, Margherita, Laura, Chiara, Elisa, Alessia, Benedetta, Stella, Chiara, Fedora… erano tutte “gasate”, non si leggevano segni di stanchezza o di noia: erano soddisfatte del lavoro fatto, ad alta voce mi hanno detto che lo rifarebbero. Così pure una di loro, alla prima esperienza, dopo il corso di formazione, si è detta contenta di aver partecipato al campo. Tutti hanno assicurato che avranno tanto da verificare e da raccontare in famiglia e agli amici che non hanno partecipato al campo.

AUTORE: Antonio Colasanto