Crisi in Giunta comunale, innescata dall’Idv e da “Democratici per Gubbio”

Ad un anno o poco più dall’insediamento, ci si interroga sul futuro della coalizione del governo cittadino, e soprattutto sul modo di recuperare la piena efficienza dell’azione amministrativa, di evitare una paralisi preoccupante in un momento difficilissimo, di allontanare il sospetto di manovre e manovratori, di rilanciare la dimensione di una politica intesa solo e soltanto come servizio.

La crisi, innescata dal circolo eugubino dell’Idv con l’idea di sfiduciare il sindaco Guerrini e di ritirare dalla Giunta comunale il proprio assessore Fabio Menichetti, apre scenari tutti da individuare. La sorpresa iniziale – se di sorpresa si può parlare, considerati certi scricchiolii premonitori, compresi quelli avvertiti all’interno del partito di maggioranza (Pd) con l’area “Democratici per Gubbio” a sollecitare coinvolgimento e compartecipazione – lascia ora spazio alle strategie ed ai commenti.

Guerrini ha programmato un incontro di maggioranza con i capigruppo ed i segretari, oltre ad un passaggio nel coordinamento comunale del Pd. In costante allerta anche le segreterie dei partiti e delle altre forze che hanno una rappresentanza istituzionale. All’interno della maggioranza c’è voglia di ripartire con rinnovato slancio; la circostanza va utilizzata però per un chiarimento in profondità – magari con l’ausilio degli organismi regionali che hanno favorito il varo del centrosinistra anche a Gubbio – per capire il senso dello sgambetto subito. È uno “sgambetto” tattico, per usare un termine calcistico, consumato per permettere alla squadra di ricompattarsi in un momento critico? O intende invece far male, per lanciare un messaggio specifico e preciso?

A prescindere dagli sviluppi, Pd-Sel-Fds continuerebbero ad avere una loro seppur risicata autosufficienza, con il “gruppo misto” (Nicola Aloia e Pasquale di Bacco, che hanno lasciato da poco il Pdl) deciso a restare al suo posto, pur disponibile a tutelare i superiori interessi della città, giudicando la qualità delle proposte e non la loro provenienza. Intanto sulla vicenda eugubina si sono registrati diversi interventi, oltre a quelli critici delle minoranze.

Per Enrico Flamini, segretario provinciale Prc-Fds e commissario Circolo Prc Lenin Gubbio (provvedimento scattato dopo gli arresti di san Valentino), “serve l’intervento della coalizione regionale”. Nel contempo ha diffidato i consiglieri eletti nelle file della Fds passati all’opposizione (A. Stocchi, Panfili, Cernicchi) a parlare a nome del Prc, non avendone titolo. Per evitare conseguenze, d’ora in poi hanno deciso di chiamarsi “Gubbio comunista resiste”.

AUTORE: Giampiero Bedini