Custodi del creato

PAPA FRANCESCO. Le udienze generali del mercoledì; proseguendo con i doni dello Spirito santo, ha trattato quello della “scienza”
San Francesco che predica al creato
San Francesco che predica al creato

All’udienza generale di mercoledì in piazza San Pietro, Papa Francesco ha svolto la catechesi su un altro dono dello Spirito santo, quello della “scienza” (testo completo su www.vatican.va). “Quando si parla di scienza – ha precisato – il pensiero va immediatamente alla capacità dell’uomo di conoscere sempre meglio la realtà che lo circonda e di scoprire le leggi che regolano la natura e l’universo. La scienza che viene dallo Spirito santo, però, non si limita alla conoscenza umana: è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura”.

“Quando i nostri occhi sono illuminati dallo Spirito – ha proseguito – si aprono alla contemplazione di Dio, nella bellezza della natura e nella grandiosità del cosmo, e ci portano a scoprire come ogni cosa ci parla di Lui, e ogni cosa ci parla del suo amore. Tutto questo suscita in noi grande stupore e un profondo senso di gratitudine! È la sensazione che proviamo anche quando ammiriamo un’opera d’arte o qualsiasi meraviglia che sia frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo: di fronte a tutto questo, lo Spirito ci porta a lodare il Signore dal profondo del nostro cuore e a riconoscere, in tutto ciò che abbiamo e siamo, un dono inestimabile di Dio e un segno del suo infinito amore per noi…

Il dono della scienza ci pone in profonda sintonia con il Creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del Suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno d’amore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle”.

“Tutto questo – ha aggiunto – è motivo di serenità e di pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio, sulla scia di san Francesco d’Assisi e di tanti santi che hanno saputo lodare e cantare il Suo amore attraverso la contemplazione del creato. Allo stesso tempo, però, il dono della scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati.

Il primo è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato. Ma il creato non è una proprietà su cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine.

Il secondo atteggiamento sbagliato è rappresentato nella tentazione di fermarci alle creature, come se queste possano offrire la risposta a tutte le nostre attese”.

A braccio ha quindi concluso: “Custodire il creato, non impadronirsi del creato. Dobbiamo custodire il creato: è un dono che il Signore ci ha dato, per noi, è il regalo di Dio a noi. Noi siamo custodi del creato. Ma, quando noi sfruttiamo il creato, distruggiamo il segno di amore di Dio. Distruggere il creato è dire a Dio: ‘Non mi piace, questo non è buono’. ‘E cosa piace a te?’. ‘Me stesso’. Ecco il peccato. Avete visto? E la custodia del creato è proprio la custodia del dono di Dio e anche è dire a Dio: ‘Grazie, io sono il padrone del creato. Ma, per farlo [andare] avanti, io non distruggerò mai il Tuo dono’. E questo deve essere l’atteggiamento nostro nei confronti del creato. Custodirlo, perché se noi distruggiamo il creato ci distruggerà…

Una volta ero in campagna e ho sentito un detto da una persona semplice, alla quale piacevano tanto i fiori: ‘Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato. Il creato è per noi perché noi ne approfittiamo bene. Non sfruttarlo, custodirlo. Perché lei sa, padre, Dio perdona sempre. Noi persone umane, uomini e donne, perdoniamo alcune volte… Ma il creato, padre, non perdona mai, e se tu non lo custodisci, lui ti distruggerà’.

Questo deve farci pensare e chiedere allo Spirito santo il dono della scienza, per capire bene che il creato è il più bel regalo di Dio, che ha detto: ‘Questo è buono, questo è buono, questo è buono” e questo è il regalo per la cosa più buona che ho creato, che è la persona umana”.