Da noi trovò ben più del lupo

Ottocento anni fa san Francesco arrivava a Gubbio. Anniversario da non perdere

Una data da non dimenticare. ‘A.D. 1206 si porta nella città di Gubbio. Qui da un vecchio amico riceve in dono una povera tunica”. È una frase tratta dalla prima biografia (1228-29) di san Francesco scritta da Tommaso da Celano per incarico di papa Gregorio IX. Fissa nella storia la fuga da Assisi, la rinuncia ai beni terreni, l’arrivo del Poverello in quella che sarebbe diventata la sua seconda patria, l’ospitalità degli amici Spadalonga, la cui pietà gli mise a disposizione ciò che va considerato il prototipo della ‘divisa’ del futuro ordine e l’inizio della missione del Santo. Da allora – anche se alcuni sembrano orientati ad insistere sul 1207 – sono trascorsi ottocento anni. ‘Dobbiamo tenerci pronti – sollecitava il compianto padre Giuseppe Bellucci, un francescano che ha molto amato la nostra città e diocesi – per non far passare sotto silenzio una ricorrenza importante, un’occasione per richiamare i valori del francescanesimo e valorizzare il ruolo che Gubbio ha avuto in questo contesto’. Una preoccupazione coltivata anche nei giorni che hanno preceduto la conclusione del suo viaggio terreno. Ottavo centenario dell’arrivo di san Francesco, una data da solennizzare non tanto e non solo per rinverdire il ruolo che la storia riconosce alla città, quanto per mettere insieme una serie di eventi utili, sotto il profilo religioso, per rilanciare il ‘messaggio francescano’ nella sua attualità e validità mondiale, oltre che per mettere in piedi proposte dal sicuro contenuto culturale e turistico-promozionale. Elemento da non trascurare per un territorio fortemente connotato sotto questo aspetto. Ottavo centenario dell’arrivo di san Francesco a Gubbio significa: ‘Vittorina’ , la ‘Porziuncola di Gubbio’, messa a disposizione dal vescovo B. Vilano (1213) per il primo insediamento minoritico, Caprignone (dove si è tenuto un capitolo di trecento frati nel 1223-24), assistenza ai lebbrosi (resti del Lazzaretto, lungo la cosiddetta ‘strada dritta’), ammansimento del lupo (1220-22?) nella zona della Vittorina, i seminari di ‘Terra Mater’ con le produzione delle celebri ‘Carte di Gubbio’ (1982-1987-1991), la prima delle quali citata da papa Giovanni Paolo II nel suo discorso ai fedeli riuniti in piazza San Pietro il 4 ottobre 1982. Sintesi di un confronto che ha visto intorno allo stesso tavolo, per discutere di tutela della natura e di uso consapevole delle risorse, movimenti religiosi e laici di diversa ispirazione. Il centenario è l’occasione per richiamare e valorizzare tutto questo.

AUTORE: Giampiero Bedini