Da Orvieto una invocazione di pace nello “spirito d’Assisi”

Mons. Grandoni, il Rabbino capo di Roma e l'Imam di Milano in ricordo dell'11 settembre

L’undici settembre a sera, nella commossa celebrazione della ricorrenza del 1’anniversario, dopo la messa per tutti i caduti della strage di New York e d’America nell’austera cornice della insigne Collegiata di S. Andrea in Orvieto, alla quale hanno partecipato, insieme ad una larga rappresentanza della città, i componenti del distaccamento locale del corpo dei Vigili del fuoco, ed alcuni cittadini americani, fra i quali parenti delle vittime, presenti in Italia, il vescovo, mons. Lucio Decio Grandoni, che ha tenuto a portarvi la sua parola di cordoglio e di esortazione cristiana, è intervenuto anche, più tardi, circa le ore 21.00, alla preghiera in comune per la pace in piazza del Popolo. E lì, nel gioco delle luci e delle ombre dominate dalla imponente mole del Palazzo del Popolo, sull’ampio palco allestito per le celebrazioni in corso, in piena comunione con lo Spirito di Assisi, insieme al rabbino capo della Comunità d’Israele di Roma, Riccardo Di Segni, e all’Imam della Moschea di Milano, Yahya Yahe, ha elevato a Dio, Signore e Padre di tutte le genti, l’invocazione per il dono supremo della pace e per la giustizia nel mondo, che il silenzio, fattosi improvvisamente devoto, della piazza ha raccolto e fatto propria. La preghiera ha raccolto poi anche l’anelito di tutti i sofferenti del mondo, dei singoli e dei popoli, visti gli scarsi risultati del summit di Johannesburg e su di esso ha invocato la conversione dei cuori. Così il rispetto per la libertà di tutti nella giustizia. Nella prospettiva del Vescovo non poteva mancare il pensiero per la famiglia, oggi devastata dall’egoismo, per i giovani, tentati dal materialismo e dal consumismo, per gli anziani, gli ammalati, gli handicappati: “dacci la forza di aiutarli in tuo nome a vivere nella serenità e nella speranza”. Nello spirito dettato dalle parole del Vescovo, si sono poi pronunciati nell’ordine, ascoltati con intensa attenzione, il Rabbino Capo di Roma e l’Imam della Moschea di Milano. E infine l’abbraccio finale. CivisLa preghiera comune in piazza del Popolo”Signore Dio, questa sera siamo qui per adorare la tua infinita grandezza e per chiedere il Tuo aiuto e la Tua protezione. Ci rivolgiamo a Te con fiducia e speranza perché Tu sei pronto ad accogliere le preghiere di chi si rivolge a Te con fede. Oggi ricorre il triste anniversario dei tragici attentati terroristici, che provocarono migliaia di morti a New Jork e a Washington. La guerra che ne derivò, ha provocato la morte di tanti civili innocenti. Signore, disarma le mani dei terroristi e dei militari regolari: anche essi sono tuoi figli e anche per essi ci deve essere il perdono. Ti chiediamo la pace per tutto il mondo: cessino tutte le guerre in atto. Ti chiediamo la pace per la Terra Santa, la Terra di Abramo, di Mosè, di David, di Gesù e di Maometto. Fa’che ci sia reciproca comprensione tra i popoli israeliano e palestinese. Così ebrei, cristiani e maomettani potranno pellegrinare insieme in pace in quella Terra benedetta. Noi vogliamo, nel nostro piccolo, collaborare con Te, divenendo sempre più persone di pace, aperte alla giustizia, all’amore ed alla misericordia. Ti preghiamo, Signore Dio, per i responsabili ed i credenti di tutte le religioni: che essi Ti adorino e amino Te e tutti coloro che Tu ami, cioè tutti gli uomini e le donne viventi. Mai le religioni siano pretesto per atti di violenza, d’intolleranza, di guerra, ma siano promotrici di amore , di giustizia e di pace. Mai il tuo santissimo nome sia profanato perché utilizzato per combattere ed opprimere e non per amare. Fa’ che sappiamo vedere nell’attività politica non la causa di divisione e di contrapposizione, ma un esercizio della carità verso il prossimo. Ti chiediamo di ispirare a tutti gli uomini politici, ad ogni livello di responsabilità, un forte impegno di servizio per il vero bene comune. Nei massimi responsabili politici delle nazioni e del mondo infondi il Tuo spirito di pace e di amore perché operino per il bene di tutta l’umanità. Ispira in loro l’avversione alla violenza, alla vendetta ed alla guerra, all’uso della potenza e della ricchezza per dominare gli altri. Fa’, Tu che sei il Misericordioso, che siano aperti all’amore e al perdono. …”. “Signore – così concludeva – in questo nostro tempo le persone hanno sempre fretta, sono assillate per la ricerca dei beni materiali, sono tristi e scontente: aiuta tutti a dedicare tempo alla riflessione, alla meditazione e alla preghiera, chi ci uniscono a Te e ci danno serenità e pace. Signore Dio, Ti preghiamo, ascoltaci, per la tua infinita bontà e misericordia e la Tua paternità universale. E cosi sia !”