Da qui, la festa della Cattolicità

Corpus Domini con l'arrivo di un gruppo di giovani in pellegrinaggio da Praga

Ogni città è riconosciuta nel mondo da qualche evento che l’ha caratterizzata nel passato più o meno recente. La piccola Orvieto, questo momento di fulgore, l’ebbe l’11 agosto del 1264, quando il Papa Urbano IV da qui promulgò la bolla Transiturus, che istituiva la festa del Corpus Domini per la Chiesa cattolica sparsa nel mondo. La storia della nostra città diventa unica da quel giorno; e se tutte le comunità cristiane nascono e vivono dell’eucaristia, la nostra si sente privilegiata per essere stata scelta dalla Provvidenza come luogo dove l’eucaristia si ripropone come ‘sacramento della presenza reale di Cristo’. Solo partendo da quell’avvenimento, si potranno capire gli eventi che si susseguono in questa settimana in Orvieto. Il cuore della festa è davanti al Sacro Corporale ove si celebra la messa, che si prolunga nell’adorazione del Santissimo per tutta la giornata. A memoria dell’istituzione della festa del Corpus Domini, giovedì 15, dopo la messa delle ore 18, si svolge una Processione che porta la santa eucaristia nelle vie adiacenti il duomo. Ci sono i fanciulli della prima comunione, i ragazzi della cresima e uomini e donne della città e paesi vicini, che vogliono insieme ricordare e vivere il dono immenso dell’eucaristia. La grande festa della domenica è costruita per rendere in pieno il carattere di ‘cattolicità’ che la storia ci ha affidato in ordine al Corpus Domini: viene il cardinale Javier Lozano Barragan a presiedere la messa solenne; il Sacramento è portato in processione per le vie di tutta la città dal vescovo padre Giovanni Scanavino, aiutato nel gesto paterno dall’ausiliare di Praga mons. VÈclav Maly, esponente di punta di ‘Carta 77’, per questo a lungo perseguitato prima di essere nominato vescovo. Non sarà difficile ricollegare la sua presenza ad Orvieto a quella del suo confratello del passato, Pietro da Praga: 22 giovani, 11 per parte, dall’8 giugno quando partirono da Praga, giungeranno a Bolsena e Orvieto la sera del 17, per ripercorrere simbolicamente il suo itinerario alla ricerca della fede eucaristica cattolica. Li accoglieremo sul sagrato del duomo, in una sera di festa, alle ore 23 di sabato 17 giugno. Il loro cammino per le strade d’Europa, giunto ad Orvieto, sarà raccolto e festeggiato dalla staffetta tradizionale dei Quartieri. Dimenticavo una cosa: gli Orvietani veraci continuano a prepararsi alla festa compiendo il voto del 1657, che in segno di penitenza offriva a Dio per la vigilia del Corpus Domini un giorno di digiuno e astinenza. Che dire? Forse è la conclusione più semplice e più vera del racconto di ciò che accade a Orvieto in questi giorni: perché senza ‘conversione del cuore’ non c’è festa che tenga; tutto rimane uguale a prima, tutto resta, purtroppo, banale.

AUTORE: Italo Mattia