Dalla sudditanza alla corresponsabilità

L'assemblea diocesana auspica 'Una Chiesa di pietre vive', basata su formazione e comunione

‘Una Chiesa di pietre vive, segno di speranza’: questo il traguardo inquadrato dall’assemblea diocesana, ritenuto possibile attraverso un percorso che privilegi formazione e comunione: tre giorni di lavoro intenso, una partecipazione sempre numerosa ed una serata, conclusiva attraversata dalla richiesta di riannodare un colloquio più convinto tra tutte le componenti e le realtà del territorio, per trovare insieme, all’insegna della condivisione, la strada per rilanciare davvero quella ‘formazione’ di cui si avverte un bisogno fondamentale. ‘Oggi c’è un’insistente ricerca dei valori, ma se come cristiani non siamo in grado di fornire una risposta ben fatta, la gente si orienta diversamente’ ha ammonito ad esempio mons. Marconi. Senza una base sicura, consapevole e motivata, anche i progetti più attenti e più curati nell’organizzazione rischiano di naufragare e di perdersi. Trovare il modo e la convinzione di non agire per settori separati, ma di ricercare momenti di sintesi in cui i vari segmenti (famiglia, parrocchia, scuola, istituzioni) trovino un comune terreno di confronto e di incontro. Non è un caso che i momenti forti dell’assemblea siano stati rappresentati dalle relazioni di mons. Nazzareno Marconi, rettore del seminario regionale su ‘Chiesa che educa e forma alla vita cristiana’ e di mons. Vittorio Peri, presidente nazionale dell’Unione apostolica del clero: ‘Solo una Chiesa comunione può essere soggetto credibile di evangelizzazione’. Partendo dal presupposto che ‘il cristianesimo è proposta di salvezza per un popolo che cammina insieme’, mons. Marconi ha aggiunto che ‘insieme ci si forma, si cammina e si guidano gli altri. Quindi formarsi per formare, ritornando alle origini della Chiesa’ con un itinerario però caratterizzato da ‘scelte che tocchino le cose concrete della vita’. Un’analisi articolata destinata a meglio esplicitarsi, esplicita nel documento conclusivo in fase di preparazione. Mons. Vittorio Peri ha approfondito il concetto della ‘comunione ecclesiale’ che ‘non è un nobile sentimento, ma viene dall’alto, ha una radice trinitaria’ e trova il modo di esprimersi anche attraverso gli organismi di partecipazione, anche se hanno valore puramente consultivo: consigli presbiteriali, i consigli parrocchiali ed i consigli parrocchiali degli affari economici. Strutture attraverso le quali si chiede ai fedeli di passare ‘da un livello di sudditanza alla collaborazione e corresponsabilità’. ‘La Chiesa ci chiede un rilancio di questi organismi di partecipazione’ ha concluso mons. Peri, lanciando un appello che è anche un invito ‘È ora di svegliarci dal sonno’. La serata conclusiva è stata dedicata ad una sintesi di Matteo Monfrinotti sui ‘risultati delle schede di verifiche sulla lettera pastorale’.

AUTORE: Giampiero Bedini