Dolore per la Terra santa

Orvieto

Le tristi notizie rimbalzate d’ogni dove, riguardante una città, la quale è cara a tutti, perché vero simbolo della pace per gli uomini “che Dio ama”, e patria comune per tutti i figli, che si riconoscono nel suo Figlio, Bethlehem, hanno provocato dolore e sgomento anche presso la nostra comunità di Orvieto, che è ad essa gemellata. Il sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi, se ne è fatto portavoce, esprimendo al sindaco di essa, Hanna Nasser, spesso ospite nelle sue visite in Italia talvolta anche in compagnia di padre Ibrahim Faltas, padre custode del Convento della Natività, i sentimenti di compartecipazione dolorosa e di amicizia dell’intera cittadinanza, con l’augurio di una soluzione che renda possibile e stabile la pace e serena la convivenza tra quei popoli, i quali si vantano appartenenti ad un medesimo padre. Anche il vescovo, mons. Lucio Decio Grandoni, nella omelia tenuta in Duomo per la festa di S. Maria della Stella, patrona di quella parrocchia, domenica ottava di Pasqua, ha voluto ricordare con il particolare amore che lo lega a quella terra santa, a lui quasi familiare per le moltissime volte visitata, e per segni di particolare amicizia intercorsi, la patria del Risorto, profanata con ferro e fuoco, le disavventure di quella comunità di fedeli, segnata da lutti e da sacrifici inauditi. Ed, esprimendo gli auguri più vivi, perché si ristabilisca la tranquillità dell’ordine e della giusta convivenza, mediante una pace equa e duratura, ha elevato al Signore la preghiera comune, invocando anche l’intercessione particolare di Maria, figlia eletta degli uni e venerata signora degli altri, affinché cessi ogni odio e vendetta e venga debellata per sempre la guerra, che minaccia, in quel contesto, proporzioni irreparabili e smisurate da costituire un vero pericolo per l’umanità intera.