Domenica 13 novembre, santi Florido e Amanzio: una memoria sempre viva in tutta la diocesi

Nella solennità dei patroni il ricordo dei santi tifernati

La memoria viva dei nostri santi che abbiamo ricordato nella giornata del I’novembre continuerà per noi fino al I3 novembre quando celebreremo la solennità dei santi Patroni Florido e Amanzio dei quali essi sono figli spirituali cresciuti nella chiesa da loro ricostruita e aperta al futuro. Come abbiamo già pubblicato la vita di questi fondatori,così pubblichiamo ora le notizie di questi figli illustri come ci è stato richiesto da molti lettori.Contemporaneamente ai Santi protettori abbiamo due santi eremiti, esempi di distacco e di contemplazione: Donnino e Illuminato. Dopo di essi si può dire che ogni nostra Chiesa ha avuto i suoi testimoni e i suoi confessori. Per la brevità dello spazio accenniamo solo ai loro nomi. San Ventura, sacerdote e martire (1250), sant’Albertino da Montone, monaco e sacerdote (1294), il beato Giacomo (1292), La beata Margherita della Metola (1287/1320), Il Beato Pietro Capucci, domenicano), il beato Bartolomeo Cordoni, santa Veronica Giuliani (1660/1727), 1a beata Florida Cevoli (1685/1767), il Servo di Dio Melchiorre Taragoni (I649), Maria Mattia Pierini (I698/I743). E più vicini a noi P. Luigi Piccardini (I811/I893), ed il venerabile servo di Dio mons. Carlo Liviero (I868/I932). Se da una parte tutta questa schiera di santi e sante ci fa vedere quanti frutti ha portato la santa paternità di Florido ed Amanzio, essa costituisce per tutti noi un motivo e una spinta per tornare a scegliere Dio come il tutto della nostra vita, la sua chiesa come l’arca della salvezza, l’impegno quotidiano nella situazione di vita nella quale il Signore ci ha posto, a servizio del prossimo. Quest’impegno ci viene richiesto dai nostri santi patroni e da tutta questa schiera di santi che hanno rischiarato gli orizzonti della nostra terra, sopratutto in questo momento ,alla conclusione dell’Anno giubilare e agli inizi del nuovo millennio. Il nostro tempo, carico di fermenti velenosi per la fede ma anche di semi di potenziale rinnovamento, con la protezione dei nostri fondatori e di tutta la schiera dei nostri santi, ci chiede di riaccendere fiduciosamente la nostra speranza e di attivare, con costanza e coraggio, il nostro impegno per la comunità.

AUTORE: D.A.N.