Don Benzi propone una legge che punisca i “clienti” delle prostitute

La proposta in Parlamento entro giugno per 'liberare le schiave dei maschi italiani'

Vietare, sempre e comunque, i rapporti sessuali a pagamento con grande severità: è questo il principio sul quale si fonda la proposta di legge di iniziativa popolare contro la prostituzione elaborata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi impegnata da 14 anni ‘nella lotta – sono le sue parole – per liberare le schiave dei maschi italiani’.

I contenuti sono stati illustrati venerdì sera a Perugia dallo stesso don Benzi che ha definito ‘l’iniziativa un passo fondamentale per la difesa della dignità della donna e per liberare le schiave che si prostituiscono ogni notte sulle strade italiane’.

Nella proposta di legge è prevista la punizione dei clienti, con pene che vanno dalla multa al carcere (se la donna è schiavizzata si applica la stessa condanna prevista per chi l’ha ridotta in tale stato), e inasprisce le sanzioni per gli sfruttatori la proposta di legge elaborata dalla comunità Papa Giovanni XXIII.

Tre paragrafi da aggiungere all’articolo tre della legge Merlin. La proposta, elaborata dal gruppo legale della comunità Papa Giovanni XXIII, sarà presentata alle Camere entro giugno.

‘Dobbiamo ancora decidere – ha spiegato don Benzi – se affidarla a un parlamentare o se raccogliere le firme necessarie. Il testo è sostanzialmente pronto, ma deve subire ancora alcuni piccoli perfezionamenti’. In esso – ha spiegato il sacerdote – non compare mai, volutamente, la parola prostituzione. ‘Si parla invece – ha evidenziato don Benzi – solo di sesso a pagamento perche’ è quello il nostro vero obiettivo’.

Riguardo ai tempi di presentazione, il fondatore della comunità Papa Giovanni ha parlato di una corsa con la proposta di modifica della legge Merlin a firma Fini-Bossi-Prestigiacomo che don Benzi ha nuovamente criticato. In particolare riguardo alla possibilità di reciproca assistenza da parte di due prostitute e di affittare gli appartamenti senza incorrere nel reato di favoreggiamento. ‘

Pensate – ha sottolineato don Benzi – in questi giorni il Parlamento ha approvato una legge sul commercio illegale di cd nel quale si accusa di favoreggiamento anche chi trasporta il materiale. Ma poi non si applica lo stesso principio agli esseri umani’.

Don Benzi ha sottolineato ancora che il problema della prostituzione si sta sempre più aggravando anche per una sempre maggiore diffusione del fenomeno della schiavizzazione delle ragazze straniere.

Proprio a Perugia nell’ultimo anno la comunità Papa Giovanni XXIII ha attuato attraverso don Aldo Bonaiuto una serie di iniziative di sensibilizzazione nelle strade (per esempio il gruppo go’el) e collaborato attivamente con le forze di polizia.

Le proposte di don Benzi

  • 1- Chiunque procuri a sé o ad altri o comunque abbia rapporti sessuali anche occasionali dietro pagamento di denaro o altre utilità viene punito la prima volta con una multa da 1.000 a 5.000 euro alla quale si aggiunge la reclusione fino a un anno in caso di recidiva.
  • 2- Due anni di reclusione sono previsti se l’incontro avviene in un luogo pubblico o comunque aperto al pubblico.
  • 3- Per la prima condanna viene prevista la possibilità di conversione della pena nell’affidamento ai servizi sociali.
  • 4- Per chi ha rapporti sessuali con donne in stato di soggezione fisica o psicologica sono previste le stesse sanzioni di chi viene ritenuto responsabile del reato di riduzione in schiavitù (gli anni di carcere possono anche essere sei).
  • 5- Pene inasprite anche per gli sfruttatori che dovranno comunque scontare la condanna in Italia.
AUTORE: M.R.V.