Don Franco Bucarini racconta la sua Africa

DIOCESI. L’esperienza del direttore dell’ufficio Missioni a Bonoua in Costa d’Avorio

Tornare in Costa d’Avorio per me è stato un momento bellissimo. Ce l’ho nel cuore, e volevo rivedere i luoghi che avevo lasciato, i frutti che sono nati”. Don Franco Bucarini, parroco di Colombella e Santa Petronilla, nonché neo direttore diocesano dell’Ufficio per le missioni e la cooperazione tra le Chiese, nel gennaio scorso è tornato per un mese a Bonoua (Costa d’Avorio), una cinquantina di chilometri dalla capitale Abidjan, dove nel 1971 i figli di don Orione hanno fondato una missione. “Il mio primo viaggio in Costa d’Avorio risale all’81 – ricorda don Franco – quando fui mandato a Bonoua dalla comunità di don Orione di Genova di cui facevo parte. Lì la Fondazione Don Orione aveva realizzato un centro per handicappati e un ospedale con tutti i servizi di analisi e radioterapia e una scuola professionale. Mi dovevo occupare della gestione della scuola e qualche tempo dopo anche del centro per handicappati”. In Costa d’Avorio sono centinaia di migliaia i bambini colpiti dalla poliomelite, “bambini spesso emarginati dalla comunità ivoriana e dalle famiglie stesse – sottolinea. – In questo centro vengono accolti, curati e forniti di protesi così che possano avere la possibilità di diventare autosufficienti. L’anno scorso sono stati accolti e trattati 1.256 bambini”. Con il tempo il Centro si è dotato anche di una struttura di oftalmologia e odontoiatria. Un centro medico con 120 dipendenti, tra cui diversi medici e paramedici. Attualmente responsabile del centro è don Riccardo Zagaria. E poi c’è il villaggio di accoglienza per tutti coloro che arrivano da lontano e hanno bisogno di fermarsi per qualche giorno. Presso la scuola tecnica è stato creato anche un laboratorio di formazione professionale per meccanici e gommisti con annessa officina nella quale vengono svolti servizi al pubblico. I ragazzi disabili sono impegnati nell’apprendimento e nelle attività lavorative, come cucito e Batik. È in questo centro che è nata la vocazione del primo sacerdote orionino africano, padre Raymond Ahoua, oggi vescovo della diocesi di Grand Bassam, di cui fa parte Bonoua “È un grande amico di gioventù – ricorda don Franco. – Qualche tempo fa l’abbiamo ospitato a Colombella, dove ha amministrato la cresima. Con la nostra parrocchia ci teniamo sempre in contatto e non facciamo mancare il nostro piccolo sostegno… Tornare per me è stato molto importante. Vedere quanto è stato fatto, i risultati ottenuti. Ma ciò che mi ha colpito di più è stato trovare una comunità e una Chiesa viva, impegnata – ricorda don Franco. – Il 15 gennaio ho celebrato la messa del mattino, alle 7.15, in parrocchia, con 2.500 fedeli! Una celebrazione di due ore, allietata dal canto della corale. E poi gli abbracci, i saluti, l’incontro con le altre comunità vicine servite dal nostro Centro. È stata una vera gioia incontrare tanti volti amici e grati di quanto fatto per loro”. Don Franco è da sei anni a Perugia. In gioventù, dopo la formazione con la comunità di don Orione, è tornato a Perugia per l’ordinazione sacerdotale avvenuta a Bastia il 1° maggio 1971. Poi ha girato un po’ per l’Italia: ha passato 12 anni a Genova nel Villaggio della carità di don Luigi Orione per disabili, poi un periodo in Francia e infine in Africa.

AUTORE: Manuela Acito