È tornato alla casa del Padre don Luciano Tinarelli di Monteluce

Lutto nella Diocesi di Perugia-Città della Pieve. I funerali celebrati da mons. Maffeis sabato alle 10 nella Chiesa di Monteluce

È tornato alla casa del Padre, a 97 anni, don Luciano Tinarelli, parroco emerito della parrocchia di Sanata Maria Assunta in Monteluce, a Perugia. Ad annunciare la notizia della morte del sacerdote è la pagina Facebook dell’Unità Pastorale 6 Monteluce – Casaglia e Santa Petronilla: “Ieri sera (giovedì 17 agosto) don Luciano è andato in Cielo. Ci uniamo in preghiera e nel rendimento di grazie per l’immenso dono di un pastore secondo il cuore di Dio, instancabile annunciatore del Vangelo, innamorato del suo Signore e della Comunità che la Chiesa gli ha affidato per tanti anni. Maria Assunta lo ha tra le sue braccia”.

I funerali

La salma di don Luciano sarà esposta venerdì alle 16 nella chiesa parrocchiale di Monteluce per dare la possibilità a tutti di salutare l’amato sacerdote. Alle 16.30 sarà recitato il Santo Rosario. La parrocchia di Monteluce annuncia che la Santa Messa delle 18 non verrà celebrata nella giornata di venerdì, rimane invece la celebrazione delle 18.30 a Casaglia. Alle 21, a Monteluce, saranno celebrati i vespri dell’ufficio dei defunti cantati. “Tutto il resto del tempo – spiega la parrocchia – è lasciato per la preghiera personale”. Sabato alle 10, alla chiesa di Sanata Maria Assunta in Monteluce sarò celebrato il funerale di don Luciano presieduto dal vescovo di Perugia, monsignor Ivan Maffeis.

Don Luciano: prete giovane tra i giovani

Don Luciano era nato a San Mariano di Corciano il 4 marzo 1926. Dopo aver compito gli studi liceali presso il Seminario arcivescovile di Perugia e quelli teologici al Seminario regionale di Assisi, viene ordinato presbitero nella cattedrale di San Lorenzo il 10 luglio 1949 dall’arcivescovo mons. Mario Vianello, contestualmente continua, a Roma, gli studi in diritto canonico. Svolge numerosi incarichi in diocesi nel corso degli anni: lavora presso il Tribunale ecclesiastico, è prefetto nel Seminario arcivescovile, cappellano a Mercatello e successivamente nella parrocchia cittadina di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna, consulente dell’Ufficio amministrativo diocesano e delegato dell’arcivescovo presso il Consiglio di amministrazione della Diocesi. Nel triennio 1972-1975, l’arcivescovo Ferdinando Lambruschini lo nomina anche pro-vicario generale. Negli anni cinquanta partecipa attivamente al movimento culturale che prepara il Concilio Vaticano II seguendo l’insegnamento di don Primo Mazzolari. Sperimenta una originale pastorale giovanile nel collegio ‘La Sapienza’ di Perugia, convitto nazionale per gli orfani sanitari, l’unico istituto che raccoglieva da tutta Italia i giovani studenti.

l primo maggio 1967 viene nominato parroco di Monteluce. “Don Luciano non si adagiò nella comoda routine di tutti i giorni, ma si dedicò con tutte le sue forze, ad alcuni obbiettivi precisi: l’integrazione economica e sociale della comunità, la partecipazione di tutti i ceti, a partire dai giovani; l’apertura ecumenica a tutte le culture, secondo i concetti espressi dalla Gaudium et spes, uno dei principali documenti conciliari (emanata da Paolo VI nel 1965)” si legge nella prefazione del libro libro “Don Luciano alla Sapienza e a Monteluce – una storia da raccontare. Scritta da Mario Roych, ispirata da Alberto Barbati”, edito dalla Globalpress Edizioni di Luigi Piccolo. Il libro, presentato il 22 ottobre 2022 nella chiesa parrocchiale di Monteluce, si concentra proprio sul periodo in cui don Luciano prestò il suo servizio nel collegio. Don Luciano viene ricordato come un prete giovane tra i ‘giovani di Monteluce’, i ragazzi della parrocchia del Policlinico che oggi lo piangono. Tanti i ricordi di quei giovani, come sottolinea Piero Pianigiani: “dalle prime consegne la domenica mattina a casa dei parrocchiani di Famiglia Cristiana, alle gite parrocchiali, al coro, alle tante uscite in comunità fatte dai ragazzi di don Luciano, ad Assisi da padre Carlo Carretto a Spello (deceduto nel suo eremo di san Girolamo martedì 4 ottobre 1988, festa di san Francesco d’Assisi del quale era stato biografo), alle conferenze di padre Ernesto Balducci, grande pacifista, teorizzatore della cittadinanza planetaria e della via istituzionale alla pace, a Don Mazzolari, la realizzazione di presepi artistici”, sino alla tradizionale processione della vigilia della festa dell’Assunta (il 14 agosto), una delle tre storiche “luminarie” medioevali della città che ancora oggi si tengono, che parte dalla cattedrale di San Lorenzo per arrivare alla chiesa di Monteluce.

Il ricordo del vicario generale

“Don Luciano era un uomo di vasta cultura e di profonda anima e dedizione pastorale – commenta don Simone Sorbaioli, vicario generale dell’archidiocesi –. Nella ‘sua’ Monteluce ha espresso per oltre 50 anni tutto il suo valore in un’opera instancabile di catechesi, formazione laicale, fondazione e cura dell’oratorio e proficua collaborazione con le Istituzioni civile della città di Perugia. Come non ricordare che anche il Venerabile Vittorio Trancanelli, medico perugino del quale è in corso la causa di canonizzazione, ha frequentato e collaborato per lungo tempo la parrocchia di Monteluce animata e guidata da don Luciano. Nel 2016, per raggiunti limiti di età – ricorda don Simone Sorbaioli –, don Luciano lascia la guida della parrocchia, continuando tuttavia a dare testimonianza di un sacerdozio umile e operoso al servizio della sua gente. Si è spento serenamente sotto il peso dei suoi 97 anni, dopo qualche giorno di ricovero in ospedale, nella casa canonica di Monteluce, dove tanti ex parrocchiani si sono radunati per recitare il rosario e accompagnare nella preghiera l’anima di don Luciano tra le braccia misericordiose del Padre Celeste, riconoscenti dell’amore che ha dispensato come uomo e come sacerdote a generazioni di perugini non solo residenti nel quartiere di Monteluce».

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