Droga: tenere alta la guardia

I dati del Dipartimento dipendenze sul consumo di alcol e sostanze stupefacenti

Cresce il consumo di eroina, avanza quello della cocaina e dei cannabinoidi, guadagnano spazio sempre più ampio, purtroppo, le bevande alcoliche, mentre nel fine settimana si fa largo, in maniera decisamente preoccupante, il ricorso ad un miscuglio di sostanze stupefacenti, nel tentativo, pericolosissimo, di rendere più eccitante lo ‘sballo’ del sabato sera. È questo il quadro che viene fuori dall’analisi dei dati dei due Servizi territoriali (Ser.T) del dipartimento delle Dipendenze dell’Asl n. 1, proposti cumulativamente per le realtà dell’Alto Tevere e Alto Chiascio. Nel 2005 sono stati 567 (405 totalmente a carico e 147 provenienti da altri territori) coloro che sono risultati in trattamento per problematiche di abuso di prodotti pericolosi o dipendenze di varia natura, con un aumento rispetto al 2004 di circa l’11,1%. L’età media dei 405 pazienti totalmente a carico (compresi cioè i 94 che hanno usufruito del servizio per la prima volta nello scorso anno) risulta essere intorno ai trent’anni, che si abbassa a 29 se riferita a coloro che si potrebbero definire, forse con un termine non del tutto improprio, nuovi ingressi, un valore decisamente elevato. Per quanto riguarda le sostanze di abuso, l’eroina continua ad essere quella più utilizzata; viene infatti rilevata come ‘sostanza di abuso primaria’ nel 92,08% dell’utenza complessiva e nel 78,30% di quella che ha fatto ricorso per la prima volta nel 2005 all’aiuto del Ser.T.; la cocaina ed i vari cannabinoidi si piazzano subito dopo, rispettivamente al 10,38% ed al 7,55%. L’età critica, quella cioè nella quale si registrano i primi consumi di stupefacenti, è intorno ai 20 anni per le femmine e 21 per i maschi. Tra i prodotti avanza anche l’uso di alcol, che ha un ruolo decisivo nel 10% dei pazienti. È questo un dato che rimbalza costantemente e sul quale forse va posta una particolare attenzione; la denuncia è già arrivata da un’indagine su un campione di studenti fatta tempo fa da un istituto scolastico cittadino, ed è stata rilanciata dalla recente conferenza del Centro di medicina preventiva di Gubbio. Pur in un panorama di legittima preoccupazione, può essere confortante sottolineare, senza comunque abbassare la guardia, che per quanto riguarda gli utenti in carico al Ser.T. nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 54 anni, Gubbio registra un tasso del 4,93, calcolato su 1.000 abitanti, rispetto all’8,56 di Umbertide, al 7,98 di Gualdo Tadino, al 4.79 di Città di Castello. Complessivamente è del 5.98 nell’intera Asl e del 9,3 in Italia.

AUTORE: Giampiero Bedini