È tornato alla Casa del Padre don Mario Stefanoni, parroco emerito di Sant’Andrea e Lucia in Cattedrale

La notte scorsa, dopo una grave malattia, è tornato alla Casa del Padre don Mario Stefanoni, parroco emerito della Parrocchia perugina dei Santi Andrea e Lucia in Cattedrale. Profondo è il cordoglio del cardinale Gualtiero Bassetti e del Clero diocesano espresso alla famiglia e alla comunità parrocchiale del centro storico di Perugia che per lunghi anni ha avuto come suo parroco don Mario Stefanoni.

“Siamo grati al Signore -evidenzia il cardinale Bassetti- per aver avuto don Mario pastore, fratello e amico, impegnato ad annunciare il Vangelo di Gesù”.

Le esequie avranno luogo Lunedì dell’Angelo 18 aprile, alle ore 9.30, nella Cattedrale di San Lorenzo, presiedute dal cardinale insieme all’attuale parroco di Sant’Andrea e Lucia, don Calogero Di Leo, e al Clero cittadino. La camera ardente sarà allestita, il giorno di Pasqua, domenica 17 aprile, alle ore 17.30, nella chiesa della Misericordia di piazza Piccinino dove per mezzo secolo don Mario ha celebrato l’Eucaristia come parroco.

Don Stefanoni era nato a Civitavecchia il 7 novembre 1941 ed ordinato sacerdote a Perugia il 26 giugno 1965. Prima di diventare parroco della Parrocchia dei Santi Andrea e Lucia in Cattedrale, la grande parrocchia del centro storico della città, incarico ricoperto fino al 2020, è stato vice parroco, all’inizio del suo ministero sacerdotale (seconda metà anni ’60), della parrocchia perugina, all’epoca di periferia, dei Santi Biagio e Savino.

“Don Mario è stato una colonna della nostra Chiesa con spirito di intraprendenza e indipendenza”.

Così lo ricorda il suo confratello monsignor Saulo Scarabattoli, vicario episcopale della Prima Zona pastorale dell’Archidiocesi.

“La fede, l’intelligenza e l’arguzia -commenta- contraddistinguevano il carattere don Mario. Agli incontri con i sacerdoti partecipava di rado per problemi di salute, ma quando era con noi la sua cordialità e la sua simpatia erano assolute. Le sue celebrazioni erano sempre molto intense, gradite e ascoltate. Quando, alle 8 del mattino, celebrava messa in cattedrale, tanti fedeli, soprattutto anziani e malati, prendevano parte da casa ascoltandola in diretta sulle frequenze di Umbria Radio. Lui sapeva di entrare ogni giorno nelle famiglie dei perugini e aveva per tutti parole di conforto e incoraggiamento.

Lo ricordiamo -prosegue nel suo ricordo monsignor Scarabattoli- seduto in cattedrale con in mano la lampadina tascabile per leggere il breviario, oltre a vederlo nel confessionale in ascolto di tanti tormenti e pentimenti. Erano molti i fedeli che lo avevano scelto come confessore ed oggi tanti lo piangono. Aveva sempre in tasca una caramella per offrirla anche agli adulti, un segno della sua dolcezza insieme alla sua fermezza. Uno dei suoi impegni pastorali che aveva più a cuore era il catechismo per i ragazzi e l’oratorio che aveva riaperto in pieno centro, nell’antica chiesa di Santa Lucia in via Baglioni, divenuto punto di aggregazione per tanti giovanissimi”.

Una dei suoi giovanissimi dell’epoca, come giovanissimo nell’animo è rimasto sempre don Mario, lo ricorda con queste parole.

“Don Mario era per tanti ragazzi della mia età -racconta con voce commossa Anna Maria Angelelli- semplicemente Don ! Con lui, era sempre una gioia…, preparazione alla Comunione, escursioni…, ma al momento giusto sapeva calmare con dolce fermezza anche gli animi più vivaci tra noi. Sempre con la battuta pronta, con una barzelletta nuova nuova. Ciao, Don… Io so, sei dietro l’angolo, al cospetto del Dio vivente”.

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