Echi del Natale

Diocesi. Le festività natalizie hanno lasciato segni nell'anima. Il magistero del Vescovo e i cori internazionali

Le feste sono trascorse ma noi siamo contrari alla cultura usa e getta e vogliamo ricordarne alcuni momenti significativi per sottolineare quel Bene che, anche se non appare, è tanto diffuso. Molte persone hanno dedicato il loro tempo al Signore e alla comunità: tanti i presepi viventi e tradizionali nelle nostre parrocchie, liturgie partecipate e vive, tante opere di carità. Il magistero del Vescovo nella cattedrale e nella concattedrale è stato un invito alla speranza e a prendere sul serio quel Bambino che ci è stato donato. Il Vescovo ogni domenica di Avvento ha celebrato a Todi nel mattino e a Orvieto nel pomeriggio, conducendo i fedeli in un cammino serio e profondo verso il Natale, culminato poi nella celebrazione della notte di Natale nella concattedrale gremita di gente, annunciando a tutti la grande gioia del Salvatore che dona veramente quello che promette. Il 1’gennaio, ad Orvieto, si è celebrata la messa della pace, animata da un coro gospel di afroamericani provenienti da New Orleans. In questa occasione la grande cattedrale si è riempita di gente e la celebrazione è stata vissuta da tutti con grande partecipazione e raccoglimento. Il giorno della celebrazione dell’Epifania, a Todi, mons. Giovanni Scanavino ha invitato i fedeli a trovare il coraggio di seguire quella ‘stella che guida l’umanità’; hanno partecipato alla concelebrazione tre giovani di Fratta Todina vestiti con i costumi orientali che la tradizione attribuisce ai Re Magi. Il 3 gennaio il Vescovo e numerosi sacerdoti si sono ritrovati nel monastero del Buon Gesù ad Orvieto per festeggiare il Santo Nome di Gesù insieme alle sorelle Clarisse del monastero. Infine, la Caritas diocesana e i seminaristi della diocesi hanno organizzato, per la notte di San Silvestro, una cena per i poveri, soprattutto immigrati, che si è svolta nel salone del vescovado di Todi. Anche se nel profondo della notte, in piazza del Popolo, sono avvenuti dei tafferugli tra gruppi di immigrati di diverse nazionalità, questo fatto ci fa ancora di più comprendere la nostra missione di cristiani discepoli del Re della pace. Infine non si può non ricordare, tra i tanti concerti, quelli del coro e della banda musicale di Avigliano e del coro di Castel dell’Aquila, eseguiti nelle rispettive chiese parrocchiali. Tanti giovani hanno passato delle feste diverse, vedi gli esercizi spirituali, ma anche nell’impegno di lavoro gratuito per gli altri, come i giovani che, organizzati dall’Operazione Mato Grosso, hanno trascorso una settimana di lavoro, alloggiando presso la parrocchia di Ammeto.

AUTORE: M. C.