Elezioni: si afferma la Margherita, arretrano i Democratici di sinistra

Gli umbri hanno confermato l'assetto politico esistente. Ma qualcosa si muove

In Umbria ha vinto l’Ulivo, anzi Rutelli. Il centro sinistra puntava all’en plein nei collegi di Camera e Senato, e vittoria piena è stata. Ma che tipo di coalizione è questa che ha vinto? La notte dello spoglio, i musi lunghi si sprecavano nella sede dei Ds dell’Umbria, in piazza della Repubblica. Non tanto, e non solo, perché i numeri nazionali congiuravano la sconfitta che è stata, ma anche per l’andamento che è stato tutt’altro che “da successo pieno” nel voto locale. La mattina di lunedì il segretario diessino Stramaccioni (eletto alla Camera a Perugia, lascerà la guida del partito? ) in un comunicato esaltava l’en plein, ma senza esagerare. Piuttosto evidenziava la trasmigrazione di consensi da una formazione all’altra della coalizione da sempre maggioritaria in Umbria. I numeri, in effetti, parlano da soli. I Ds, che nel ’98 avevano ottenuto il 33,2 % dei voti,domenica scorsa si sono fermati al 25,9%, mentre nella coalizione fa letteralmente irruzione la Margherita, con un 13,1%. Anche in Umbria, dunque, il centro sinistra è più di centro? Le interpretazioni si sprecano. In effetti in Umbria Rutelli in questa campagna elettorale non si è fatto nemmeno vedere, ma certo la televisione la vedono anche gli umbri, e Rutelli di passaggi televisivi ne ha fatti tanti. E poi, il suo nome era scritto sul simbolo inserito sulla scheda. Insomma, un volto può fare un partito: che i Ds si siano improvvisamente ritrovati come un partito senza un volto da spendere? Insomma per quanto quello umbro si possa riconfermare come sistema politico “bloccato” (la sinistra governa, la sinistra vince) qualcosa si muove. Più all’interno della stessa maggioranza, che fuori. Perché la Margherita non ha preso voti fuori dal centro sinistra, ma dentro e non è difficile ipotizzare che proprio i “moderati” tiepidamente diessini abbiano preferito il transeunte fiore al secolare albero. Effetto tv e nome ( di Berlusconi) anche sul centro destra? Certo, la Cdl non ha conquistato alcun collegio in Umbria, e quindi non si può parlare di “trascinamento” da parte della onnipresente ed accattivante immagine del suo leader, ma se si va a vedere nel dettaglio Forza Italia è in crescita, e certi collegi che la sinistra a ieri considerava “sicuri” (come quelli di Foligno-Spoleto- Valnerina hanno dato più di un brivido ai candidati ulivisti (chiedere alla folignate Sereni, contrastata all’ultimo voto dall’azzurro Rossi). Cresce anche An (oltre i 98 mila voti) ma non elegge suoi parlamentari (solo Benedetti Valentini nel proporzionale) anche per problemi che il candidato ternano Paolo Crescimbeni al Senato non ha avuto remore a denunciare senza giochi di parole. Arretramento dei Ds, successo della Margherita: l’Umbria del voto politico propone dell’altro anche se alcuni si sono affrettati a leggere in chiave diversa l’esito della consultazione, trasponendo il risultato sul piano degli equilibri politici regionali. Ma valutare i dati delle politiche per ragionare sui rapporti di forza a livello locale è come leggere il termometro con cui si è misurata la febbre e poi chiedere una cura contro la caduta dei capelli.

AUTORE: Daris Giancarlini