Festa insieme a Montemorcino

La Chiesa perugino - pievese si ritrova: una tre giorni per conoscersi meglio

La Chiesa perugino-pievese sarà “in festa” la prossima settimana. Una nuova formula, pensata per il consueto annuale convegno pastorale diocesano, cercherà di far sperimentare davvero un clima di gioioso stare insieme, un clima adatto per lo scambio di conoscenza reciproca in vista della fraternità e della comunione.

È questo ciò che di più ci si attende dalla “Festa della Chiesa perugino-pievese”, come ci ha spiegato don Stefano Ciacca, delegato arcivescovile per la pastorale, e responsabile dell’organizzazione dell’evento, festa programmata a Montemorcino per i giorni di mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 giugno.

Già lo scorso anno l’aver organizzato il Convegno all’aperto e l’aver condiviso la cena – anche se si trattava di un semplice panino – aveva dato un tono diverso a tutto il convegno. Convenire insieme, non solo per ascoltare o per discutere, ma per ritrovarsi, per conoscersi. Quest’anno la formula sarà ancor più ricca di opportunità: la novità sono gli stand espositivi.

Oltre trenta realtà, tra parrocchie, associazioni e movimenti, uffici pastorali diocesani ed altro, esporranno le loro attività e saranno a disposizione dei partecipanti semplicemente per farsi conoscere. E gli stand saranno aperti per tutti e tre i pomeriggi del raduno, dalle 17 alle 22 circa.

Altri momenti che creeranno sicuramente un clima di festa e opportunità di incontro saranno l’accoglienza, che verrà animata ogni pomeriggio dalla banda di un diverso paese della diocesi, e la cena: per i primi due giorni si ritroveranno i panini, ma per il terzo giorno è previsto qualcosa di diverso, di più… “appetibile”, se una parrocchia si è impegnata a preparare “arvoltoli” per tutti! D’altro canto, la Festa – che continuerà ad avere come “sottotitolo” quello di “Convegno pastorale diocesano” – rimane comunque il momento privilegiato per la riflessione comunitaria su quelle che dovranno poi essere le linee di azione da intraprendere in tutte le Zone pastorali.

A fare da sfondo a tutto l’evento sarà il tema della parrocchia.

“Ripensare la parrocchia come chiesa tra la gente – si legge sulla locandina del programma della Festa – invitata a riflettere sui centri di ascolto come momento di evangelizzazione dei lontani, e la catechesi parrocchiale quale percorso di crescita. I movimenti – si legge ancora – vanno integrati in questa proposta come un itinerario di evangelizzazione e formazione alla fede. Creare oratori – infine – come spazi necessari per l’evangelizzazione e la promozione umana dei giovani”: ecco qui, in breve, quelli che saranno i temi oggetto della riflessione che si terrà ogni giorno subito prima della cena.

Alcuni momenti sono da mettere particolarmente in luce.

La presentazione di sussidi e servizi di evangelizzazione per le parrocchie: verranno proposti la Scuola diocesana di evangelizzazione, un corso in programma per il prossimo autunno, sussidi per la Lectio divina nelle parrocchie e i corsi di introduzione alla Sacra Scrittura per la formazione di animatori di Centri di ascolto, che anche quest’anno verranno tenuti da padre Giulio Michelini.

Anche il Gris (Gruppo ricerca ed Informazione socio-religiosa) farà una sua proposta a sostegno dell’evangelizzazione.

Con i 5 carrefour del giovedì pomeriggio si cercheranno di affrontare temi particolari, e ce ne sono davvero per tutti gli interessi, dalla donna nella Chiesa all’ecumenismo, non ultimo, nel 50°dell’Istituto musicale diocesano “Frescobaldi”, uno sulla musica sacra nella liturgia. Da segnalare anche lo spettacolo proposto da alcune parrocchie della diocesi il giovedì sera.

AUTORE: Francesca Acito