Fiducia nella famiglia poca nella politica

Indagine sulla realtà giovanile eugubina. Abbastanza importante avere una fede religiosa

La realtà giovanile eugubina ‘fotografata’ attraverso una indagine condotta dal settore sviluppo economico e sociale del Comune, sulla base di criteri scientificamente consolidati, per impostare proposte e servizi che tengano conto dei dati acquisiti. Il lavoro è stato condotto da uno staff tecnico-redazionale composto da consulenti, psicologi ed esperti, con la distribuzione, compilazione e successiva analisi di ‘schede’ che hanno raggiunto un migliaio tra maschi e femmine, equamente suddiviso ed articolato per fasce d’età (14-18, 19-24, 25-29); l’inchiesta ha coinvolto gli studenti degli istituti scolastici cittadini di primo e secondo grado ed un ‘campione’, considerato rappresentativo, interpellato anche telefonicamente. Le risposte erano graduate attraverso i seguenti livelli di classificazione: abbastanza, molto, niente, poco. I risultati percentuali sono interessanti: lo spaccato venuto fuori parla di un mondo giovanile che ripone ‘molta’ fiducia nella famiglia (75%), ‘abbastanza’ negli amici (47%) – con i quali si preferisce trascorrere il tempo libero in ‘giro’ e ‘parlando’ del più e del meno -, nelle associazioni di volontariato (44), nelle forze dell’ordine (40%), nelle comunità religiose (38%); riscuotono ‘poca’ fiducia i partiti politici (44%), i Sindacati (43%), l’amministrazione pubblica locale (39%), lo Stato (39%). ‘Abbastanza/molto’ importante viene considerato avere una fede religiosa (dal 60 al 70% del campione), cui si contrappone un robusto ‘poco’ (una media del 37%) per quanto riguarda la militanza nei partiti politici e nei sindacati. ‘Ciò dimostra ‘ è il commento dei ricercatori ‘ che la sfera della socialità ristretta e della vita privata assume un ruolo centrale rispetto all’impegno collettivo’. Nel dettaglio delle tre classi di età prese in considerazione, avere una fede religiosa lo ritengono ‘abbastanza’ importante il 41.05 (14-18 anni), il 32,29 (19-24) ed il 42,86(25-29). Tra i valori, assai gettonato il ‘molto’: ‘avere amici’ (80%), onestà (72%), divertirsi (63%), lavorare con coscienza(52%), aiutare gli altri (50%). Una buona percentuale dà ‘abbastanza’ valore all’avere molti soldi ed interessi(44%), oltre che al fare carriera (41%). Infine nel campo comportamentale viene valutato trasgressivo, a livello di ‘molto’, il consumo di droghe pesanti (68%), gli atti di violenza (67%), il rubare (50%), il vandalismo (41%), ed ‘abbastanza’ (30%) il consumo degli alcolici. Il ‘sesso occasionale’ è ritenuto invece ‘poco’ trasgressivo (26%). Un dato in controtendenza, che è anche una curiosità: quasi nessuno usa il computer per ‘chattare’. Questa la conclusione della ricerca: ‘Dal presente studio è emerso un giovane che vive la quotidianità in modo intenso, forse con poco tempo da dedicare alle attività da lui scelte’.

AUTORE: Giampiero Bedini