Flessione o crollo?

Orvieto. Si registra un calo nel turismo, anche se i dati non sono ancora definitivi

La crisi sembra ormai dilagare in tutti i settori produttivi della vita quotidiana, con ripercussioni serie anche nelle numerose città d’arte. Le previsioni degli esperti purtroppo non sono confortanti, delineando un quadro a tinte scure sul medio e lungo periodo. Di recente sono stati resi noti i dati sul turismo regionale, che presentano una crisi generale. Un calo globale investe le mete tradizionali dell’Umbria, tra cui anche la città della Rupe, dove si evidenzia un vistoso decremento delle presente turistiche. Dall’analisi dei dati dell’anno appena trascorso, si riscontra come nel primo semestre del 2008 i gestori turistici abbiano registrato una flessione degli arrivi pari all’8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se si tiene conto del peso che il settore turistico ha sull’intera economia orvietana, è evidente come questo dato incida pesantemente sul tutto il comparto produttivo del comprensorio. Lo stesso dato negativo, segno di un andamento in flessione, è stato registrato purtroppo anche nell’ultimo trimestre, confermando l’impressione di un anno difficile, se non funesto, per il turismo orvietano. Gli esperti del settore si sono mobilitati nella ricerca della cause di tale fenomeno, per poi tentare di proporre possibili inversioni di tendenza. L’attuale assessore al turismo del Comune di Orvieto, Giuseppe della Fina, analizzando i dati, si era detto comunque fiducioso in un possibile recupero sui tempi brevi. Ha ricordato inoltre come ‘i dati siamo ancora provvisori, perché non tutte le strutture monitorate hanno comunicato in tempo i loro numeri’. Attualmente risulterebbero mancanti quasi il 18% delle strutture monitorate, pertanto nel completamento finale del monitoraggio i dati potrebbero risultare meno gravi. Ha evidenziato inoltre che ‘se si registra una flessione, su cui è doveroso interrogarci con serietà, non è costruttivo parlare in termini di un crollo’. Oltre al calo generalizzato di arrivi e presenze, si cominciano ad avvertire segnali di crisi anche nel settore degli agriturismi, segno di una veloce trasformazione della tipologia turistica. Il ‘mordi e fuggi’ si sta infatti rafforzando, mentre le permanenze prolungate in città si assottigliano notevolmente. Inoltre l’incremento nelle vendite dei biglietti della funicolare (quasi 359.000 nei primi otto mesi del 2008), a cui corrisponde una diminuzione dei transiti al casello autostradale del 2,17 per cento tra il 2008 ed il 2007, documentano la crescita del turismo di gruppo. Segno evidente di come il turismo individuale, legato spesso ad un soggiorno più o meno prolungato, sia anch’esso in flessione.

AUTORE: F. S.