Francesco e il Papa

Quando il Papa giunge in un luogo una particolare luce si accende, anche ad opera dei mass media, e il mondo guarda con attenzione rinnovata. Assisi non ha bisogno di alcuna segnalazione aggiuntiva, tanta e costante essendo quella ad essa riservata da pellegrini e turisti provenienti da ogni parte del mondo. È infatti una città posta sul monte, additata come meta ideale dei popoli che cercano la pace. La figura di Francesco è impressa ancora oggi sulle pietre delle case e negli edifici sacri che conservano la memoria viva della sua avventura umana. Ancora convince e commuove la sua trasformazione da giovane allegro e spensierato ad una vita impregnata di Vangelo nudo e vero. La leggenda francescana da allora ha continuato a stupire, convincere e coinvolgere uomini e donne di ogni generazione, che si sono spogliati come Francesco di ogni bene terreno per raggiungere la perfetta misura di Cristo. Sono sorte vocazioni come un fiume che ha arricchito la Chiesa e l’umanità, ed anche oggi, in una società secolarizzata, il movimento francescano complessivamente preso è il più numeroso tra gli Ordini religiosi della Chiesa cattolica. Anche al di fuori dei confini della Famiglia francescana da Assisi si sono diffuse suggestioni, aspirazioni, scelte e prospettive nelle più varie direzioni: impegno per la pace, per il dialogo, per la difesa dell’ambiente, per l’amore agli animali. Benedetto XVI conosce molto bene la storia e ama Assisi, dove si è recato più volte negli anni scorsi per trovare rifugio spirituale e sosta di riposo dal lavoro, ed ora vi ritorna da Papa. Non è il primo e non sarà l’ultimo papa. Da quando Francesco è andato a Roma e si è inginocchiato in segno di umiltà e obbedienza di fronte al ‘Signor Papa’, come lui lo chiamava, i Papi non hanno atteso di dichiarare la sua santità (due anni appena dopo la morte, nel 1228) e si sono pure inginocchiati davanti alla sua tomba o semplicemente davanti alla sua immagine per invocarne ispirazione e intercessione. I vescovi di Roma, come prima il vescovo di Assisi, hanno compreso il carisma di Francesco fin dall’inizio e lo hanno legittimato additandolo come una via sicura di santità. Così hanno fatto, anche in questa occasione i Vescovi umbri direttamente e con il loro presidente mons. Chiaretti che ha scritto e inviato una lettera alla diocesi, ‘Francesco, cercatore di Dio’, perché si recassero ad incontrare Benedetto XVI. D’altra parte Assisi, che appartiene al mondo, non può fare a meno di Roma dove il suo figlio prediletto è stato consacrato ‘totalmente cattolico e apostolico’ e dei pastori della Chiesa. Essi a loro volta scorgono in Francesco un modello riuscito di imitazione di Cristo. Nella giornata del Papa ad Assisi, ci sentiamo tutti cittadini di quella città, impegnati a conservarne i luoghi, la storia, la memoria, le ricchezze spirituali, i valori e quello ‘spirito’ proprio che le ha assegnato indelebilmente Giovanni Paolo II. In tempi di difesa gelosa di libertà di coscienza e di laicità tutti possiamo recarci in pellegrinaggio alle fonti della vita di Francesco senza aver paura della sua conversione a Cristo, che gli dette una sovrana libertà tanto da consentirgli, in tempo di Crociate, di andare a dialogare in pace con il Sultano d’Egitto.benedetto.

AUTORE: Elio Bromuri