Gli immigrati si incontrano per Natale. Ci sarà anche Paglia

L'Ufficio Migrantes prepara la consulta

Alcune migliaia sono gli immigrati da diverse parti del mondo, in gran parte filippini, rumeni, albanesi, ucraini, brasiliani, polacchi e nordafricani che vivono a Terni. Comunità straniere a cui le istituzioni religiose e civili hanno sempre teso una mano nell’accoglienza e nella solidarietà fraterna.L’ufficio “Migrantes”, di recente istituzione nella diocesi di Terni-Narni-Amelia, che opera nell’ambito della struttura della Caritas e della commissione per la Pastorale della carità, diretto da frate Giuseppe Rosati, propone attività pastorali e formative per tutte le persone che provengono da paesi lontani e anche per coloro che sostano e sono ospiti della nostra diocesi per brevi momenti nel corso dell’anno. Un lavoro peraltro ben organizzato, già avviato dalla Caritas diocesana che, con le tre case di accoglienza, la cooperativa “Il Solco” e lo sportello di orientamento al lavoro ha cercato sempre di essere attenta alle esigenze degli extracomunitari, al loro inserimento sociale e lavorativo. Un impegno soprattutto nell’ambito della carità, nell’attenzione alle cose necessarie. La difficoltà oggettiva – spiega fra’ Giuseppe – è quella che si sta evidenziando con la nuova legge: la clandestinità forzata per coloro che non hanno un lavoro e i documenti. La direzione “Migrantes” per aiutare queste persone sta organizzando una consulta, composta da un rappresentante di ogni gruppo etnico e da volontari laici, con il progetto di avviare un contatto stabile con le varie comunità. Le prime urgenze riguardano la necessità di una scuola d’italiano per chi arriva, il venire incontro all’isolamento dell’extracomunitario, combattendo l’indifferenza e quel “non sentirsi accolti come fratelli”, lo sfruttamento e la poca disponibilità, oltre ai tanti problemi relazionali, anche all’interno delle singole comunità. Primo segno tangibile sarà l’incontro del 22 dicembre. Un raduno di tutte le comunità incontrate fino a ora, per una giornata di fraternità e di festa con il Vescovo, animata da espressioni di canto delle diverse regioni del mondo. Sarà un modo per incontrarsi e per condividere esperienze. In progetto poi la formazione di un’équipe che collabori anche con le parrocchie che già si occupano di accoglienza di immigrati. L’Ufficio Migrantes oltre agli immigrati in senso lato, sta lavorando, in questo periodo, con le famiglie dello spettacolo viaggiante del Luna Park. Una coppia di sposi ha celebrato il matrimonio nella chiesa di Sant’ Antonio, ci saranno poi le prime comunioni e la preparazione del Natale, tutti insieme. Il taglio del nastro da parte del Vicario generale della diocesi per l’inaugurazione del Luna Park è stato il segno di quella presenza della Chiesa nell’accoglienza, nella festa e nella gioia di essere insieme fratelli con storie, vite e culture diverse.

AUTORE: Elisabetta Lomoro