Gmg Lisbona. Il motto di Matteo: “lasciarsi stupire”

Lasciata Aveiro e le famiglie che li hanno ospitati nelle giornate del gemellaggio, i giovani umbri martedì hanno raggiunto Ericeira, la cittadina a circa 50 km da Lisbona, che li accoglie in queste Giornate mondiali della gioventù, fino al 6 agosto.

“Fino ad ora quello che mi ha colpito dipiù è stato il gemellaggio, fatto con la famiglia – racconta Matteo della parrocchia di San Sisto – Perugia  – perché i genitori sono stati super accoglienti e premurosi, ed è stato difficile lasciarli. Ci siamo salutati loro in lacrime … e io pure!”. Per le giornate di Lisbona, aggiunge, “sono partito senza aspettative e il motto che mi porta avanti è ‘lasciarsi stupire’ e quindi spero di rimanere stupito”.

È stata una giornata si potrebbe dire di “introduzione” a giornate piene di impegni fatti di catechesi, confronti sulla Parola di Dio e preghiera personale e comunitaria con la partecipazione alla messa quotidiana insieme a altri gruppi italiani.

Primo giorno a Ericeira per gli umbri

Il primo giorno ad Ericeira i gruppi hanno aperto la mattinata con la preghiera (qualche gruppo ha pregato sulla spiaggia), un giro di conoscenza della cittadina o giochi sulla spiaggia, e poi il viaggio a Lisbona, la capitale del Portogallo, una città di 500mila abitanti che arrivano a 3 milioni se si considera la Regione di Lisbona.

L’appuntamento per tutti è stato alle 19 nel Parco Eduardo VII a Lisbona per partecipare alla messa che ha ufficialmente aperto le Giornate. Per i ragazzi è stato il primo incontro con migliaia di loro coetanei provenienti da tutto il mondo. La prima “immersione” nel clima “cattolico” e cosmopolita, delle Giornate mondiali della gioventù.

I giovani della Gmg accolti dal patriarca di Lisbona

“Quando dissi a Papa Francesco che era proprio questo il motto della nostra Giornata – Maria andò in fretta… -, lui ha subito aggiunto che va bene andare in fretta, ma senza ansia. Di fatto, proviamo ansia per ciò che ancora non abbiamo e desideriamo ardentemente. La fretta è diversa, è un condividere ciò che già ci spinge all’azione. Si tratta perciò di un’urgenza serena che non conosce esitazioni. Siete arrivati qui e, durante la vostra permanenza, date agli altri ciò che a vostra volta avete ricevuto”.
Così il card. Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, nell’omelia della messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù.

“Il Vangelo ci racconta la gioia di quell’incontro tra Maria ed Elisabetta e il riconoscimento da parte di entrambe di ciò che era avvenuto”, ha precisato il cardinale: “È molto importante che anche per voi sia così, nei confronti di tutti. Ogni nostro incontro, infatti, deve aprirsi con un autentico saluto, in cui ci scambiamo parole di sincera accoglienza e di piena condivisione”.

“Lisbona vi accoglie con tutto il cuore”

“Lisbona vi accoglie con tutto il cuore, al pari delle altre terre che avete già visitato o che visiterete in questo Portogallo che è anche il vostro Portogallo. Vi accolgono le famiglie e le istituzioni – ha aggiunto il card. Clemente – che hanno messo a disposizione i loro spazi e i loro servizi. A tutti loro esprimo la mia gratitudine, riconoscendo in ognuno di essi la casa di Elisabetta, che ha accolto Maria e Gesù che lei le portava! C’è tanto bisogno di questo anche nel mondo in cui viviamo, quando non ci rendiamo conto degli altri, né prestiamo la dovuta attenzione alle persone che incontriamo”.

“Il mondo nuovo inizia con la novità di ogni incontro e la sincerità del saluto che ci scambiamo”, ha concluso il patriarca di Lisbona.

 

 


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