Gubbio saluta Francesco

Concelebrazione inaugurale dell'VIII centenario della venuta del Santo

La dimensione di Gubbio come terra di ‘luogo di pace e di riconciliazione’, esaltata dall’insegnamento e dal concreto operare del vescovo e patrono Ubaldo Baldassini (1085-1160), ha trovato un momento di ulteriore conferma con le celebrazioni dell’VIII centenario della prima venuta di san Francesco a Gubbio. Merita di essere ricordato l’indirizzo di saluto rivolto dal ministro provinciale dei Frati minori conventuali padre Bernardo Comodi all’inizio della concelebrazione inaugurale del 30 settembre, svoltasi nella chiesa di San Francesco; evento impreziosito dalla presenza della tonaca indossata dal Santo intorno al 1215, temporaneamente concessa dal Sacro Convento di Assisi. Prima dell’inizio della cerimonia, officiata da mons. Gianfranco Agostino Cardin, segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, dal vescovo mons. Mario Ceccobelli, dall’emerito mons. Bottaccioli, dal custode del Sacro Convento e dai ministri provinciali delle Famiglie francescane umbre, padre Comodi ha sottolineato che dopo quanto avvenne nell’inverno 1206 con la rinuncia ai beni paterni, il ventiquattrenne Francesco ‘finalmente giunge a Gubbio dove trova cordiale ospitalità presso Giacomo Spadalonga, la cui casa sorgeva nel luogo ove è stata poi eretta questa chiesa. Noi vogliamo ricordare ora quell’episodio con una serie di iniziative sia religiose che civili’. In una chiesa abbastanza affollata (il Comune era rappresentato dall’assessore Aldo Cacciamani e dalla presidente del Consiglio Antonella Stocchi), mons. Cardin, nel soffermarsi su un ottocentenario che tutto il mondo celebra, ha approfittato della sua presenza in un ‘luogo profondamente legato alla vicenda terrena del Santo’, per sintetizzarne l’insegna-mento e l’esempio. Ha infatti paragonato il cammino verso la santità di Francesco a quello di ‘un uomo in perenne stato di conversione’, capace però di comprendere anche le attese ed i sentimenti del suo tempo. Molti gli appuntamenti previsti per ricordare tale scadenza, ma va riconosciuto che finora soltanto i Francescani hanno avuto il merito di aver intrapreso la strada della concretezza operativa. Di rilievo, dato anche il periodo che stiamo attraversando, la ‘preghiera per la pace nel mondo’ che ha concluso le cerimonie religiose svoltesi il 4 ottobre nella chiesa di San Francesco.

AUTORE: Giampiero Bedini