Il gusto amaro della cioccolata delle contraddizioni

La cioccolata rappresenta senza dubbio lo specchio delle peggiori contraddizioni che viviamo nel nostro tempo. Per quanto sia dolce al palato è causa di profonde ingiustizie. Da qualche tempo il prezzo del cacao è aumentato (una tonnellata di cacao costa dodicimila dollari) ma non certo perché sia aumentato il salario dei coltivatori! Il 70% delle fave di cacao si raccoglie in Africa occidentale dove ultimamente si registra un aumento delle fitopatie, condizioni meteorologiche particolarmente avverse (vedi il Niño) e la ricaduta dei cambiamenti climatici. Sono questi i fattori degli aumenti. Chi guadagna di più è la catena di mediatori e speculatori senza scrupoli e le grandi multinazionali.

Nel 2023 Lindt, Mondelez e Nestlé insieme hanno ricavato quattro miliardi di dollari dalla vendita del cioccolato, mentre Hershey ha guadagnato due miliardi (fonte Oxfam). Senza contare i problemi relativi all’uso di fertilizzanti nocivi per i coltivatori e i consumatori e all’impiego di minori. Soltanto incentivando la costituzione di cooperative e consorzi si potrà sperare in una produzione equa e sostenibile, ovvero giusta. Dalla Costa d’Avorio e da molte altre parti dell’Africa e dell’America Latina giungono notizie di iniziative coraggiose che lascerebbero sperare bene se solo venissero incentivate da politiche globali più giuste e da una maggiore consapevolezza degli amanti del buon cioccolato.

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