I 4 candidati a segretario provinciale del Pd di Perugia

La competizione vale solo per la provincia di Perugia; per quella di Terni c’è un candidato unico

Antonello-Chianella-dante-andrea-rossi-mario-boscerani-valerio-marinelliA Terni ci sarà la soluzione unitaria, con l’ex parlamentare Carlo Emanuele Trappolino, mentre a Perugia saranno in quattro a contendersi la carica di segretario provinciale del Pd. Saranno Dante Andrea Rossi, segretario uscente (sostenuto da un gruppo che va da Gianpiero Bocci a Piero Mignini), Mario Bocerani, sindaco di Tuoro sul Trasimeno (candidato del fronte Renzi), Valerio Marinelli (appoggiato, sembra, dai cosiddetti “giovani turchi”) e Antonello Chianella, già ex responsabile organizzativo del partito, che si candida “per una battaglia ideale”. Insomma, fino al 6 novembre, per il territorio provinciale di Perugia, ci sarà spazio per spiegare le posizioni dei quattro contendenti. Apparentemente gli obiettivi – tra cui volontà di cambiamento e migliore organizzazione del partito – sembrano accomunare i candidati. Gli iscritti, magari, capiranno le differenze. Bocerani ricorda che “quello che dice Renzi per l’Italia vale anche per la nostra regione: c’è bisogno di cambiamento”. Ma, aggiunge, “sono una persona del fare che non ama il termine ‘rottamazione’. Se eletto segretario, lavorerò per includere”. Marinelli ha parlato di anni da segretario provinciale, vissuti come se fosse un “continuo congresso. Voglio un partito unito e plurale che sappia discutere, autonomo, e che ridia voce ai territori. Non si può continuare a gestire tutto da piazza della Repubblica”. Sul tema della riorganizzazione del partito, Rossi sostiene che “il ruolo del segretario provinciale è molto organizzativo. Nessuno in Umbria pare si sia accorto che tra poco ci saranno le Unioni speciali dei Comuni e che le Province verranno abolite: dobbiamo replicare l’esperienza della federazione del Trasimeno anche nella Flaminia-Valnerina e in Alto Tevere”. Chianella osserva che la sua “è una battaglia ideale, senza avere ‘generali’ alle spalle. Non voglio più un certo tipo di partito. Il segretario deve essere autonomo rispetto alle istituzioni”. Ufficialmente Chianella non è un ‘rottamatore’ però fa riflettere una sua dichiarazione: “Ho presentato un documento politico. Ho chiesto a tutti, in cambio del mio ritiro, di firmare il punto numero 10, quello che prevede l’impossibilità dei doppi incarichi e di candidarsi a qualcosa nel 2014-15. Nessuno ha firmato”. Marinelli ritiene che il segretario debba pensare “all’interesse generale sia del partito nel suo complesso, anziché di una corrente, sia degli umbri. Sono le difficoltà di chi non ha lavoro e di chi con il lavoro non riesce a vivere che devono rappresentare la guida della discussione congressuale”. Ha la strada spianata il candidato unitario alla segreteria provinciale del Pd a Terni. Trappolino mette in evidenza che “le varie anime del Pd devono trovare tutte il loro spazio di espressione”.

AUTORE: Emilio Querini